Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DESIDIA.
Apri Voce completa

pag.178


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
DESIDIA.
Definiz: Sost. femm. Pigrizia, Infingardaggine; ma è voce oggi di raro uso, e propria più che altro del linguaggio poetico.
Dal lat. desidia. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 293: Desidia è una miseria d'animo, per la quale [l'uomo] il bene che potrebbe fare, non incomincia.
Esempio: Tratt. Virt. mor. 20: Sia a te riposo senza desidia, cioè senza pigrezza.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 29: Fuggite l'inerzia, lascivia, perfidia, desidia, e sfrenata cupidigia.
Esempio: Car. Eneid. 9, 778: Da questo pianto una mestizia, un duolo Nacque ne' Teucri, e tale anco ne l'armi Un languore, un timore, una desidia.
Esempio: Mont. Iliad. 13, 296: Nessun fiaccato da desidia fugge L'affanno marzïal.
Esempio: E Mont. Iliad. 16, 1012: La costui sembianza Presa, il Nume sì disse: Ettor, perchè Cessi dall'armi? è d'un tuo pari indegna Questa desidia.