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Dizion. 5° Ed. .
FALPALÀ.
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FALPALÀ. Definiz: | Sost. masc. Sorta di fregio o guarnimento della gonnella delle donne, a modo di balza o gala, fatto a pieghe increspate, e per lo più della medesima roba della gonnella. |
Dal franc. falbala; e falbalà pure lo spagnuolo e il portoghese, e qualche nostro scrittore, e in qualche parte d'Italia. – Esempio: | Magal. Lett. scient. 256: Se Quevedo avesse avuto a vestirla (la pianta del carciofo, in un suo giocoso componimento) in oggi alla moda, non averebbe mancato di metterla in falpalà (qui per similit. scherzevolmente). | Esempio: | Fag. Rim. 1, 234: Rimira le pettegole e barone, Che vogliono alla veste il falpalà. | Esempio: | E Fag. Rim. 1, 340: Forse di rimirar le venne in testa Le mode lor: s'aveano il sottanino Col falpalà. | Esempio: | Cocch. Matrim. 65: E quando sete tra voi altre, oh come naturalmente, dopo il primo complimento, vi mettete le mani scambievolmente su i falpalà, abiti e manichini ec. | Esempio: | Panant.
Poet. Teatr. 41: Ricomparvero i gran manicottoni, I broccati, le stoffe damascate, I falpalà, le giubbe co' fioroni. |
Definiz: | § E pure per Fregio o Guarnizione increspata, apposto a cortine, tovaglie, e simili. – | Esempio: | Fag. Rim. 5, 136: Stassi [la toilette] apparecchiata Con arcanissima Tela bianchissima, Tutta quanta merlettata, Increspata a falpalà, Piena tutta di ricami, ec. |
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