Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LINCEO
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Definiz: Add. Di lince, Proprio della lince; e usasi figuratam., come aggiunto di occhio, vista, sguardo, o simile, per Acutissimo, Che vede molto da lontano.
Dal lat. lynceus. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 156: Ma se fin dove col pensier penetro Avessi a penetrarci occhi lincei,... Forse occupati in casa li vedrei, Che ec.
Esempio: Guar. Past. fid. 5, 6: Allor non traviata L'anima, ed in se stessa Tutta raccolta, suole Aprir nel cieco senso occhi lincei.
Esempio: Torric. Lez. 2: Qual frutto potrò io giammai sperare dalla mia sterilità, che sia degno d'esser esposto a gli occhi più che lincei di questo gran tribunale? (l'Accademia della Crusca).
Esempio: Bentiv. G. Relaz. 1, 129: Fa (Iddio) spesse volte riuscire più cieco, allora che par più linceo, l'occhio dell'umana prudenza.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 12: Ma se di sguardo mai d'occhio linceo Valesse acume a saettar la notte, Che tra gli errori suoi giugnesse al vero; Quante ec.
Esempio: Adim. A. Pind. 719: Hanno sempre eletto, come s'è detto altrove, uomini di somma integrità..., dotati non meno d'occhio linceo, che ec.
Esempio: Pallav. Tratt. div. 88: Non potè sottrarsi a pupille così lincee, a cui non ostava nè foltezza di tenebre, uè densità di mezzo, ec.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 78: Anno avuto gli occhi così lincei, da poter ritrovar tante e diverse, e tra di loro contrarie virtù, più in un sale, che in un altro.
Definiz: § I. Pur figuratam., detto di persona, vale Che ha molto acume di mente, Accorto, Perspicace, e simili. –
Esempio: Bonc. Disc. pol. 21: L'uomo che.... di sè non vede i mancamenti, è d'altra parte linceo a conoscere i difetti d'altri.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Mi rimase brama D'entrar più addentro, e penetrar linceo Ne' caratteri estrinsici.
Esempio: Salvin. Casaub. 177: Chi non istupirà che.... essendo certamente in altre cose perspicaci e lincei, in questo sembrino d'essere accecati?
Definiz: § II. In forza di Sost. Colui che ha vista acutissima; e dicesi così da quel Linceo, uno degli Argonauti, che, secondo la favola, scorgeva attraverso i muri sotterra; anche figuratam. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 226: Questi Lincei, questi Arghi ch'ho d'intorno, A chiuder gli occhi ed a posare invita.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 103: Chi è quel Linceo che con l'acutezza della vista possa arrivar colà entro?
Definiz: § III. Accademia de' Lincei, è nome dell'Accademia che fu istituita in Roma nel 1603 da Federigo Cesi, ad incremento delle scienze matematiche e naturali; e che oggi, rinnovala e ampliata, è distinta nelle due Classi di Scienze fisiche, matematiche e naturali, e di Scienze morali, storiche e filologiche. E Accademico linceo, o assolutam. Linceo, dicesi Ciascuno de' suoi membri. –
Esempio: Galil. Op. VI, 213: Il Saggiatore del signor Galileo Galilei acdemico linceo, ec.
Esempio: E Galil. Op. Cart. XI, 296: V. E. e l'altri signori Lincei avertiscano, nello scrivere intorno alle cose mie, di non pregiudicare a quella stima ec.
Esempio: E Galil. Op. Cart. 426: Di V. E. illustrissima servitore obbligatissimo Galileo Galilei, Linceo.