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CIARLA.
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CIARLA.
Definiz: Sost. femm. Abbondanza di parole vane ed inutili; Loquacità.
Probabilmente è voce formata per similitudine di suono. –
Esempio: Varch. Ercol. 66: Dal secondo [verbo, cioè ciarlare] si formano ciarla, ciarlatore e ciarlone.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 22: Onde ciarla sia venuto e ciarlare, non l'ho potuto finora scoprire; se non che m'è passato per mente, se mai dal nome franzese di Carlo Magno, cioè da Charles, fosse derivato Ciarlare, per significare un racconto delle imprese di quel celebre monarca. Imperocchè una volta le canzoni e i romanzi, che si cantavano nelle piazze e alle tavole de' signori da' ciarlatani, consistevano nelle favolose azioni di esso Carlo Magno e de' suoi paladini.
Definiz: § I. Ciarla vale anche Voce non vera, od anche maligna, sparsa nel pubblico; onde le maniere Cavare una ciarla, o delle ciarle, Inventare una ciarla, o delle ciarle, Spacciare una ciarla, o delle ciarle, per Inventare, Diffondere una voce non vera, o maligna. –
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 2, 4: Io per me non saprei a che fossero buoni certa razza di padroni, che tutto il giorno stanno a spacciar delle ciarle, e dir male di questo e di quello nelle lor visite.
Definiz: § II. E dispregiativamente trovasi detto di Composizione poco buona. –
Esempio: Mart. L. Altal. 60: Messer Ferrando, la virtù divina M'ha della mente in questo aperti gli occhi, Ch'io fo ciarla volgare e non latina.
Definiz: § III. Ciarla si adoperò anche in senso non cattivo, per Facoltà di parlare. –
Esempio: Varch. Ercol. 52: La qual ciarla si piglia alcuna volta in parte non cattiva, dicendosi:.... il tale ha buona ciarla.
Definiz: § IV. Le ciarle non s'infilzano; dicesi proverbialmente a significare, Che le parole son vane, se non siano seguite dai fatti.