Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
VENUSTÀ, VENUSTADE, e VENUSTATE .
Apri Voce completa

pag.235


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
VENUSTÀ, VENUSTADE, e VENUSTATE .
Definiz: Lat. venustas. Gr. εὐσχημονία.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 385. Venustà adunque nella donna sarà uno aspetto nobile, casto, virtuoso, riverendo, ammirando, e in ogni suo movimento pieno d'una modesta grandezza.
Esempio: E Fir. dial. bell. donn. 344. Vedremo, che cosa è leggiadría, che vuol dire vaghezza, che intendiamo per la grazia, che per la venustà.
Esempio: E Fir. dial. bell. donn. 368. Con tanta grazia, e con tanta venustà, che voi non avete cagione da riporvi, ma sì bene mostrarvi più, che voi non fate.
Esempio: E As. 156. La presero a domandare qual fusse la cagione, che con così brutto piglio ella adombrasse la venustà de' suoi occhi scintillanti.