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1) Dizion. 5° Ed. .
ABIEZIONE, ed anco ABBIEZIONE
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Dizion. 5 ° Ed.
ABIEZIONE, ed anco ABBIEZIONE.
Definiz: Sost. femm. Stato d'avvilimento, di bassezza e simili.
Dal lat. abiectio. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Come porci nel brago, se ne stanno in tanta abbiezione di costumi.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 13: Non è gran fatto che l'uomo sia umile in abiezione, e in stato di vilità.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 233: Non consentì [Piero] d'esser liberato, non volendo perdere il merito e 'l bene dell'abiezione.
Esempio: Magal. Lett. At. 600: Si trattava di aver loro a far credere nell'estremo dell'abiezione quel Dio che essi avevano fino allora creduto, se non veduto, nell'auge della gloria.
Definiz: § I. E figuratam. detto delle cose. −
Esempio: Magal. Relaz. 11: Venuto in questa grandezza [il Nilo], poco più di cento passi più avanti si riconduce in tanta abiezione, che.... saltellando di sasso in sasso, ci trovammo dall'altra parte senza esserci ammollati una scarpa.
Definiz: § II. Per Abiettezza. −
Esempio: Guicc. Stor. 1, 342: Il rifiutare per timore.... sì ricca parte e sì opportuna del ducato di Milano, non si potrebbe attribuire ad altro che a pusillanimità e abiezione d'animo.
Esempio: E Guicc. Stor. 4, 80: Essendo.... errore gravissimo e più dannabile in un tanto Principe, quello che procede da timidità e abiezione d'animo, che quello che nasce da generosità e grandezza.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 5, 22: Una debolezza di donna pinzochera, e l'abiezione di consiglieri svergognati, furono cagione di uno spettacolo che stupì e addolorò il mondo.