Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CILECCA.
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CILECCA.
Definiz: Sost. femm. Dicesi propriam. il Porgere a un fanciullo qualche ghiottornia o qualche gingillo, e il ritrarlo in quello stesso ch'egli stende la mano per prenderlo; e per lo più si usa nella maniera Far la cilecca o Fare una cilecca.
Probabilmente dal lat. illicium, Allettamento; donde anche la voce Lecco.
Definiz: § I. E per estensione di significato, dicesi Il mostrare di dare ad alcuno checchessia, e poi non glielo dare. –
Esempio: Varch. Ercol. 109: Quando si mostra di voler dare qualche cosa a qualcuno, e fargli qualche rilevato benefizio, e poi non se gli fa, si dice Avergli fatta la cilecca.
Definiz: § II. E in locuz. figur. –
Esempio: Poliz. Rim. 2, 26: Tu mi dicevi, apri bocchi, Poi mi hai fatta la cilecca.
Definiz: § III. Cilecca, figuratam., prendesi talvolta per Burla, Celia, fatta più spesso per via di lusinga, e di delusione. –
Esempio: Bellin. Bucch. 40: Che Dio ci guardi dalle lor cilecche.
Esempio: Magal. Lett. 52: È ben dovere... che in vendetta della cilecca, che avete fatto alla mia vanità, vi riconvenga.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 21: Deh non mi far, Ciapino, la cilecca.
Definiz: § IV. Trovasi anche per Bagattella, Baia, quasi Cosa fatta per celia, in ischerzo; ma in questo senso è oggi poco usato. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 102: Ho con mio grandissimo stento abbozzato la seguente cilecca di sonettaccio.
Esempio: Fag. Rim. 6, 234: Da lui la guerra stimasi cilecca.
Definiz: § V. Far una cilecca alla morte, dicesi familiarmente per Ridursi quasi alla morte, e poi ritornare in sanità; ed anche, giocosamente, Ritornare in vita. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 25: Il cadavero par di mona Checca, Ch'essendo stato allor disotterrato, Abbia fatto alla morte una cilecca.