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IMMAGINE e IMAGINE.
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IMMAGINE e IMAGINE.
Definiz: Sost. femm. Figura, Effigie, Sembianza, di persona, ed altresì Aspetto, Figura, di animale o di cosa, disegnata, rilevata, scolpita, dipinta, o in qualunque altro modo ritratta.
Dal lat. imago. –
Esempio: Dant. Purg. 10: L'angel che venne in terra col decreto Della molt'anni lagrimata pace,... Dinanzi a noi pareva sì verace Quivi intagliato in un atto soave, Che non sembiava imagine che tace.
Esempio: Colonn. Guid. N. 116: La faccia de' muri di questo Ilion,... non biancheggiava di bianchezza di calcina lattata: conciofossecosachè fosse adorna tutta di pietre di marmo distinte con varietade di molti colori, e d'immagini diversamente intagliate, le quali addolcivano gli occhi de' riguardatori.
Esempio: Liv. Dec. 1, 66: Una imagine di Atto Navio, con la testa coperta, fu messa nel medesimo luogo, ove questa cosa addivenne.
Esempio: Petr. Rim. 1, 106: Pigmalion; quanto lodar ti dei Dell'immagine tua, se mille volte N'avesti quel, ch'i' sol una vorrei!
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 129: La imagine mandai alla Nunziata, come per altra t'ho detto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 26: Sin a quello Ch'a udirlo da quel proprio ritrovosse, Che l'imagini fe' senza pennello, Che qui vedete bianche, azurre e rosse.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 58: Scoprono a quel lume immagin belle Nel grande scudo in lungo ordine stese.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 6: Celebrando ed onorando la memoria di lui con più ragione che non fanno di Silanione e di Parrasio, pittore e scultore delle imagini di Teseo.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 339: Egli è ben vero, che ancora de' primi sembra, che ne rimanesse un vestigio nelle feste e ne' giuochi che si facevano nel ricevere l'immagini degli Imperatori nuovi, dette Laureatae, e corrottamente Labratae.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 219: Una medaglia d'oro di quattrocento zecchini di peso, la quale da una banda rappresenterà le immagini di Pilade e di Oreste.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 284: Quand'io vidi l'altr'ier, Signor mio caro, L'alte immagin di voi, la regia prole, Tal che mai non porran le mie parole Con la lor dignità montare a paro; Ben riconobbi ec.
Esempio: Car. Trad. gr. 98: Col quale [corpo] io non so come io mi sia congiunto; nè come sia possibile insieme, d'essere immagine di Dio e mescolato col fango.
Esempio: Tass. Lett. 2, 9: I principi in terra sono ministri d'Iddio, e imagini e simulacri de la sua potenza.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 302: Amor le bell'anime Non grava di veste,... Ma in piccola macchina Corporea le serra, Per dare alla terra L'immagin di sè.
Esempio: Capp. Longob. 61: Vero è bensì, che l'immagine del governo di Teodorico a noi pervenne colorata dalla rettorica di Cassiodoro.
Definiz: § II. In senso particolare, vale comunemente Effigie sacra, Simulacro religioso; spesso con l'aggiunto di divino immagine divina, pio immagine pia, sacro immagine sacra, votivo immagine votiva, e simili. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 56: La imagine [della Vergine Maria] si levò in piede,... e disse: Dolcissimo figliuol mio, io ti priego che per lo mio amore tue perdoni, a questo cavaliere contrito, il suo peccato.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 143: Quando tempo sarà, vi manderò la imagine e l'orazione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 86: E lo fe' rimaner mezza figura, Qual dinanzi all'imagini divine, Poste d'argento, e più di cera pura, Son da genti lontane e da vicine.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 5: Ceraioli della via de' Servi possono tenere le loro botteghe mezze aperte e vendere tutto dì imagine e candele di cera, e non altre mercanzie.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 9: O fa di man fedele opra furtiva, O pur il ciel qui sua potenza adopra: Che di colei, ch'è sua regina e diva, Sdegna che loco vil l'imagin copra.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 2, 1: E dove imagin pia quadrivio illustri, Cibo dell'alma e vita della mente, Dottrine arrecherem de' Padri santi, E d'eremiti umili utili esempli.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 4, 31: Nè vi crediate che basti a sanare ogni cosa il pubblicare che voi avete ben venti imagini sacre nella camera e che recitate ogni dì la corona.
Esempio: Capp. Longob. 156: Leone Isaurico voleva, col toglier via le immagini, soggettare la Chiesa occidentale alla sua di Costantinopoli.
Definiz: § III. E per Qualunque effigie, o simulacro, rappresentante divinità pagane e superstiziose, enti divinizzati, e simili; Idolo. –
Esempio: Vill. G. 61: La imagine del marmo, consecrata per li primi edificatori pagani, per nigromanzia, al loro Iddio Marti.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 140: A me converrà fare una imagine di stagno in nome di colui il qual voi disiderate di racquistare. La quale, quando io v'arò mandato, converrà che voi,... volta a tramontana con la imagine in mano, sette volte diciate certe parole che io vi darò scritte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 14: Non lascia alcuno a guardia del palagio: Il che a Melissa.... Diede commodità, diede grande agio Di gir cercando ogni cosa a sua posta, Imagini abbruciar, suggelli torre, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 5: Questa è la cruda e avvelenata piaga A cui non val liquor, non vale impiastro, Nè murmure, nè imagine di Saga, Nè val lungo osservar di benigno astro.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 152: Voi pur vedeste, ohimè, ch'armato venne Contr'al natio terren per arder tutti De' suoi paterni Dei gli ornati templi Con l'immagin sacrate e le lor leggi, ec.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 191: Entrato Polito doppo Antonino, mostrò che lo Imperadore e non lui era indemoniato. Conciosia che nel suo entrare si putreferono tutte le imagini de gli dii, e fattosene polvere, rovinarono.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 380: Per la qual grazia rizzò nella fortezza appresso all'altare che v'era prima, come raccontano, l'imagine di Pallade sopranominata Sanità.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 47: Spogliano la Dea [Pallade] degli usati ornamenti e cuoprono l'imagine.
Definiz: § IV. E per Persona, od Essere qualsiasi, reale o fantastico o immaginato, che rappresenti, ritragga, simboleggi, una qualità astratta o spirituale, una virtù, mi vizio, e simili; Figura simbolica. –
Esempio: Dant. Inf. 17: E quella sozza imagine di froda Sen venne, ed arrivò la testa e il busto; Ma in su la riva non trasse la coda.
Esempio: Grazz. Pros. 240: Dunque lo Stradino è solo al mondo, come vorrebbono essere le commedie, immagine di verità, essempio di costumi, e specchio di vita, e più, cronica del tempo, e tromba della verità.
Esempio: Capp. Longob. 142: Ma ell'era (Beatrice) insieme viva immagine di quell'idea, per cui la vista dell'alta bellezza diviene affetto pei sommi veri, ec.
Definiz: § V. Pur figuratam., detto di checchessia, vale Che nel suo modo di essere porge viva idea o somiglianza di altra cosa, e fedelmente la rappresenta. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 65: Sì canta l'empia; e 'l giovenetto al sonno Con note invoglia sì soavi e scorte. Quel serpe a poco a poco, e si fa donno Sovra i sensi di lui possente e forte; Nè i tuoni omai destar, non ch'altri, il ponno Da quella queta immagine di morte.
Esempio: Giust. Vers. 29: Ecco un'immagine, Pretta e reale, Del fare omerico Patriarcale.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 195: Li vuoi metter col mio, che par l'immagine Dell'abbondanza, con ottanta pagine?
Definiz: § VI. Pur detto di checchessia, vale Che, per ragione di somiglianza, è scelto, addetto, destinato, a ricordare altra cosa. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 647: Appelliamo luoghi quelle cose, che brievemente e perfettamente sono manifeste,... siccome casa, o canto, o camera, o gronda, o vero altre a queste somiglianti. Le immagini sono forme, o cose somiglianti della cosa, della quale noi vogliamo ricordare, siccome cavalli, o lioni, o aquile, e se delle dette cose memoria vogliamo avere, le immagini loro in certi luoghi sì possiamo allogare. Ora che luoghi si debbano trovare, in che modo doviamo fare e come nei luoghi le immagini mettere, ti voglio per ordine mostrare e aprire.
Esempio: E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 650: La similitudine delle cose si ha manifesta, quando sommariamente le immagini di queste facciamo; e la similitudine delle parole si fa quando ciascuno nome e vocabolo per immagini si nota nella memoria.
Definiz: § VII. E per Cosa, o Unione di cose, la quale porga, o prenda, aspetto, forma, figura, determinata, sensibile, di altra cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Quale, dove per guardia delle mura Più e più fossi cingon li castelli, La parte dov'ei son rende figura; Tale imagine quivi facean quelli.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 69: Come immagin talor d'immensa mole Forman nubi nell'aria, e poco dura, Chè 'l vento la disperde, o solve il sole: Come sogno sen va, ch'egro figura; Così sparver gli alberghi, e restar sole L'alpe, e l'orror che fece ivi natura.
Definiz: § VIII. E per Figura in generale, sia naturale, sia foggiata dall'arte. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Ogni primaio aspetto ivi era casso: Due e nessun l'imagine perversa Parea, e tal sen già con lento passo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 62: Scarpello si vedrà di piombo o lima Formare in varie imagini diamante, Prima che colpo di Fortuna o prima Ch'ira d'Amor rompa il mio cuor costante.
Definiz: § IX. E per Gruppo di stelle, che forma una delle figure supposte dagli astronomi; Costellazione. –
Esempio: Dant. E. Procl. Sfer. 10: Non nasce mai una parte del turribulo, ed una particella d'Argo e le gambe del Centauro, insieme con tutto il crociero, imagine che è attorno il Polo antartico.
Esempio: E Dant. E. Procl. Sfer. 48: Se bene il numero delle imagini celesti è diversamente posto da diversi scrittori, non di meno i migliori autori convengono con Platone che siano 48.
Esempio: Tass. Mond. cr. 106: E non sol fece Arturo ed Orione, Ma tutte l'altre, onde s'adorna 'l cielo, Immagini lucenti.
Definiz: § X. Vale anche Spettro, Ombra, Fantasma. –
Esempio: Vill. G. 14: Menato fu [Enea] a vedere l'inferno,... e vi trovò e conobbe l'ombre, o vero imagini, delle anime e del suo padre Anchise, e di Dido e di più altre anime passate.
Esempio: Marchett. Lucrez. 7: E quivi narra Dell'immortale Omero essergli apparsa L'immagine piangendo, e di natura A lui svelando i più riposti arcani.
Definiz: § XI. Vale pure Figura, Aspetto, Sembiante, Fattezze, di persona, che per la vista s'imprimon nell'anima, ovvero che si riflettono in specchio, acqua, e simili; e dicesi anche di cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Quando la nostra imagine da presso Vidi sì torta, che il pianto de gli occhi Le natiche bagnava, ec.
Esempio: E Dant. Inf. 23: S'io fossi d'impiombato vetro, L'imagine di fuor tua non trarrei Più tosto a me, che quella d'entro impetro.
Esempio: E Dant. Conv. 228: Nell'acqua ch'è nella pupilla dell'occhio questo discorso, che fa la forma visibile, per lo mezzo suo si compie, perchè quell'acqua è terminata quasi come specchio, che è vetro terminato con piombo; sicchè passar più oltre non può, ma quivi a modo d'una palla percossa si ferma; sicchè la forma, che nel mezzo trasparente non pare lucida, è terminata: e questo è quello per che nel vetro piombato la immagine appare, e non in altro.
Esempio: Petr. Rim. 1, 122: Quando giunge per gli occhi al cor profondo L'immagin donna, ogni altra indi si parte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 71: Aguzzar conviengli ambe le ciglia, S'indi la terra e 'l mar ch'intorno spande, Discerner vuol; chè non avendo luce, L'imagin lor poco alta si conduce.
Esempio: Dant. E. Scienz. matem. 40: La imagine è la forma, che nello specchio è compresa.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 421: Da ogni piccolo foro, per lo quale passino i raggi solari, vien in distanze grandi portata e stampata sopra a qualsivoglia superficie opposta l'immagine del Sole colle macchie.
Esempio: E Dant. E. Scienz. matem. 4, 249: Prenda V. S. illustrissima una boccia di vetro ben netta; ed avendo una candela accesa non molto lontana dal vaso, vederà nella sua superficie un'immagine piccolina di esso lume molto chiara e terminata.
Definiz: § XII. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Quando la brina in su la terra assempra L'imagine di sua sorella bianca.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 245: La trista immagine del Sole dava gli palidi (pallidi) lumi alle sollicite terre.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 29: Chi.... dell'espugnata terra Potrebbe appien l'immagine dolente Ritrarre in carte?
Definiz: § XIII. In modo particolare, Immagine di Dio, dicesi della creatura umana, in quanto in essa sono finitamente le perfezioni infinite di Dio. –
Esempio: S. Bern. Miser. 15: Colui che ha distrutto in sè la imagine di Dio, degna cosa è che la imagine e similitudine delle bestie s'accosti a lui.
Esempio: Panzier. Tratt. 34 t.: Quanta è l'eccellenzia della nobiltà della immagine e similitudine di Dio nell'uomo.
Definiz: § XIV. E detto del Figliuolo di Dio, Gesù Cristo, in quanto ha la identica natura ed essenza del Padre. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 307: Il Figliuolo di Dio si è immagine del Padre.
Definiz: § XV. E per Aspetto, Figura, sotto cui alcuno comparisce; Sembiante che assume. –
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 53: E per certo egli è una quarta generazione che novellamente veggiamo, che è uscita fuori in coloro che si pigliano la spezie e la immagine della religione, cioè de' romiti.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 87: Finger mi vuo' Clorinda, e ricoperta Sotto l'immagin sua, d'uscir son certa.
Definiz: § XVI. Trovasi per Vestigio, Segno, Traccia. –
Esempio: Dat. L. Sfer. 4, 7: Quivi presso fu Cartagine La grande: e se ne vede alcuna immagine.
Definiz: § XVII. Nel linguaggio dei filosofi, vale Apparenza, Rappresentazione, interiore e viva di checchessia, generata o riprodotta vuoi dal pensiero, vuoi dalla fantasia; Il destarsi o ridestarsi di ogni sentimento interiore; ma prendesi più che altro per lo stesso che Fantasma. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Li ruscelletti, che de' verdi colli Del Casentin discendon giuso in Arno, Facendo i lor canali e freddi e molli, Sempre mi stanno innanzi, e non indarno; Chè l'imagine lor via più m'asciuga, Che il male ond'io nel volto mi discarno.
Esempio: E Dant. Purg. 9: Io mi rivolsi attento al primo tuono, E Te Deum laudamus, mi parea Udir in voce mista al dolce suono. Tale imagine appunto mi rendea Ciò ch'i'udiva, qual prender si suole Quando a cantar con organi si stea: Che or sì or no s'intendon le parole.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 234: I mali, li quali abbiamo fatti, impressi e affissi al nostro pensiere con loro immagini, ci conturbano in essa nostra orazione.
Esempio: Sacch. Op. div. 263: Onix, è una pietra che si truova in Arabia e in India, e ivi si cria. Questa caccia via le imagini e i sogni.
Esempio: Gell. Circ. 244: Egli è ben vero, che cava queste sue cognizioni da le imagini, che son nella fantasia immaterialmente.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 60: Che l'immagine lor (dell'acque vive) gelida e molle L'asciuga e scalda, e nel pensier ribolle.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 18: Essendo portati là dentro tutti gli oggetti da' sensi, i quali son porzione imperfetta,... certo è che non arrivano così ben disegnati e così giusti nell'immaginativa, ned ella ne imprime in se stessa sì per l'appunto le immagini, che lo intelletto medesimo, nel riconoscerle, non possa pigliar degli errori e delle dubbietà.
Esempio: Zanott. F. M. Forz. attratt. 12: Collocando noi queste [idee], e riponendole ognuna in una certa parte di tempo, come anche in una certa parte di spazio, venghiamo a formare in noi medesimi una bellissima imagine del mondo esteriore, nel qual mondo sentiamo di essere, perciocchè abbiamo nella imagine di esso collocata anche l'idea di noi medesimi.
Esempio: Leopard. Poes. 113: Qui non è cosa Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro Non torni, e un dolce rimembrar non sorga.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 401: Non aveva de' suoi dolori.... che un sentimento confuso, simile all'immagini sognate da un febbricitante.
Definiz: § XVIII. E più particolarmente vale Figura, Sembianza, Aspetto, di persona, generato, conservato, o riprodotto, nel pensiero o nella fantasia. –
Esempio: Dant. Inf. 15: In la mente m'è fitta, ed or mi accuora La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M'insegnavate come l'uom s'eterna.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 48: Ma l'immagine sua bella e guerriera Tale ci serbò nel cor, qual'essa è viva.
Definiz: § XIX. E per Similitudine, Somiglianza, e altresì Apparenza, Parvenza, anche figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 30: E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false, Che nulla promission rendono intera.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 77: Di cicale scoppiate imagine hanno Versi ch'in laude dei Signor si fanno.
Esempio: Giacomin. Nobilt. Lett. 43: Le virtù.... spesso sono in noi piuttosto immagini o ombre di virtù, che vere virtù.
Definiz: § XX. Vale anche Visione fantastica. –
Esempio: Dant. Purg. 17: E come questa immagine rompeo Sè per se stessa, a guisa d'una bulla Cui manca l'acqua sotto qual si feo; Surse in mia visione una fanciulla, ec.
Esempio: Leopard. Poes. 101: Io tutti Della prima stagione i dolci inganni Mancar già sento, e dileguar dagli occhi Le dilettose immagini, che tanto Amai.
Definiz: § XXI. Vale altresì Idea, Concetto, Pensiero, Considerazione, e simili. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 130: Minos.... turbato per la immagine del nuovo fatto, rispose: ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 69: Nè così di leggier si turba o pave. Ad ogni immagin di terror men grave.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 17: Avendo l'udito acutissimo e la vista efficace e perfetta in modo, che l'animo nostro a fatica se ne può fare una immagine proporzionata, ec.
Esempio: Giust. Vers. 45: E di più nere immagini Gli si turbò la mente.
Definiz: § XXII. Si usò per Immaginazione, Immaginativa, Fantasia. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Dell'empiezza di lei, che mutò forma Nell'uccel che a cantar più si diletta, Nell'immagine mia apparve l'orma.
Esempio: E Dant. Parad. 1: Così dell'atto suo, per gli occhi infuso Nell'immagine mia, il mio si fece, E fissi gli occhi al sole oltre a nostr'uso.
Esempio: E Dant. Conv. 333: Pare loro sottilissimamente argomentare, e non si muovono da neuno principio e nulla cosa veramente veggiono vera nella loro immagine.
Definiz: § XXIII. Term. di Rettorica. Sorta di similitudine, per cui si paragona in alcuna cosa una forma con un'altra, Comparazione; e altresì più genericamente vale Metafora, Figura, Locuzione figurata, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 301: Quasi dire si può dello imperadore, volendo il suo ufficio figurare con una immagine, che elli sia il cavalcatore della umana volontà.
Esempio: Fr. Guidott. Fior. Rett. 99: È un'altra sentenzia, che si appella immagine, la quale ha luogo quando il dicitore assomiglia in alcuna cosa una forma con un'altra.
Esempio: Giambull. P. F. Ling. Fior. 339: La imagine.... agguaglia il simile al simile, come il forte al leone, il bizarro allo orso, il borioso al pagone.
Esempio: Car. Rett. Arist. 210: L'imagine ancor essa è metafora, per esser poca differenza tra l'una e l'altra: perciochè dicendosi: Achille gli s'avventava come un lione, è imagine; e dicendosi: il lione li si avventava (intendendosi d'Achille) è metafora.... Questa figura de la imagine è utile ancora a la prosa, ma si deve usar di rado per esser poetica.
Esempio: E Car. Rett. Arist. 211: Le medesime cose che tornano bene in metafora, saranno buone per imagini. Perciochè le imagini non sono altro che metafore che hanno bisogno di qualche parola di più.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 82: Prevale la metafora sì all'immagine, sì alla comparazione spiegata non pur nella brevità, ma nell'energia.
Esempio: Menz. Poes. 2, 162: Oh di che forze e generose e pronte Fa di mestieri, affin che in versi e in rime Stuol di diverse immagini s'impronte!
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 101: Vengan piuttosto del Secento Le iperboliche immagini e i concetti.
Definiz: § XXIV. E per Rappresentazione, Descrizione, poetica, artistica, di ciò che un autore ha concepito, o inventato con l'estro. –
Esempio: Leopard. Pros. 1, 300: Come gli uomini di natura, per modo di dire, impoetica, se bene intendono le parole e il senso, non ricevono i moti e le immagini de' poemi; così ec.
Definiz: § XXV. Immagine della voce, vale, con proprietà latina, e più che altro poeticam., Eco. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 126: Ingannato [Narciso] per la imagine della vicendevole voce, disse: ec.
Esempio: Rucell. G. Ap. 12: Tu sai pur, che l'imagin de la voce, Che risponde da i sassi, ov'Eco alberga, Sempre nimica fu del nostro regno.
Definiz: § XXVI. Esser checchessia d'immagine, si disse per Non essere vero o reale, Essere cosa falsa. –
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 15 t.: Risponsione, come la castità de' filosofi fu d'immagine.
Definiz: § XXVII. Parere un'immagine, dicesi familiarm. di donna o fanciulla che abbia volto ed aspetto molto delicato, onesto, gentile; Avere viso che ritrae bellezza e bontà, come un'immagine sacra.
Definiz: § XXVIII. A immagine, Alla immagine, posto avverbialm., vale A somiglianza. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 5: El VI giorno fece Adam alla imagine ed alla similitudine sua.
Esempio: S. Bern. Medit. piiss. 10: Doviamo amarlo (Dio), perocchè prima amò noi, e fece noi a sua imagine e similitudine, e questo dono non ha fatto a nessuna altra creatura.
Esempio: E S. Bern. Medit. piiss. appr.: Tanta cognazione, cioè parentela e conformità è infra noi e il Figliuolo di Dio, chè egli è imagine di Dio, e noi siamo fatti ad imagine di Dio.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 307: Il Figliuolo di Dio si è immagine del Padre, ma noi siamo non immagine, ma siamo alla immagine. Altro è a dire essere immagine, e altro è a dire essere alla immagine.
Esempio: Dant. Inf. 15: A tale imagine eran fatti quelli, Tutto che nè sì alti nè sì grossi, Qual che si fosse, lo maestro felli.
Esempio: E Dant. Conv. 317: E perocchè Iddio è principio delle nostre anime e fattore di quelle simili a sè, siccom'è scritto: Facciamo l'uomo ad immagine e simiglianza nostra; essa anima massimamente desidera tornare a quello.
Esempio: Bibb. N. 1, 26: E disse [Iddio]: facciamo l'uomo alla imagine ed alla similitudine nostra.
Esempio: E Bibb. N. 1, 27: E creò Iddio l'uomo alla imagine sua; ed alla imagine di Dio creollo, maschio e femina.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 45: Stanno le schiere in rimirando intente La prestezza de' fabri e Parti ignote: E due torri in quel punto anco son fatte, Della prima ad immagine ritratte.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 11: L'anima dunque razionale.... perchè l'ha creata Iddio a immagine di sè stesso, immortale si è.