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1) Dizion. 5° Ed. .
FALARICA
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Dizion. 5 ° Ed.
FALARICA.
Definiz: Sost. femm. Term. d'Archeologia. Sorta di lancia che si scagliava con mano; e più particolarmente Sorta di proietto, composto di un'asta di legno armata di un lungo ferro, alla cui base si avvolgeva della stoppa unta di bitume, la quale accendevano nell'atto di scagliare con una macchina il proietto; ed era arme propria dei Saguntini.
Dal lat. falarica. –
Esempio: Giamb. Vegez. 163: Se quelli del castello non ardiscono d'uscire, con maggiori balestri saettino cose d'incendio, cioè malleoli, o vero falariche, sicchè spezzati i cuoj e centoni, dentro la fiamma s'apprenda.
Esempio: E Giamb. Vegez. appr.: La falarica a modo d'asta in uno forte ferro si ficca, e tra l'asta e 'l ferro con solfo e resina e bitume stoppa s'involve, gittatosi suso olio, il quale incendiario è chiamato, e per forza di balestro saettato.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 160: I Saguntini usavano la falarica, una generazion d'arme da lanciare, in forma d'un'asta lunga e per tutto uguale, fuor che nell'ultima parte, onde era fitto il ferro; il quale era di forma quadrata come il pilo. A questa si legava intorno stoppa con pece. Il ferro era lungo tre piedi, acciò ch'ei potesse passare tutta la persona insieme con l'armi.
Esempio: Car. Eneid. 9, 1106: Infocato, impiombato e grave un telo Scaricò di falarica.
Esempio: Magg. Fortif. 21: Sopra d'esse [mura] fecero alcuno torri, dalle quali lanciavano certi dardi, che portavano seco il fuoco artifiziato, chiamati falariche.
Definiz: § Ed estensivam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 16: Astolfo dà l'assunto al Re de' Neri Che faccia a' merli tanto nocumento Con falariche, fonde, e con arcieri, Che levi d'affacciarsi ogni ardimento.