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ERESIARCA.
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ERESIARCA.
Definiz: Sost. masc. che nel plurale fa poeticam. anche Eresiarche. Capo di una setta d'eretici, Autore di un'eresia.
Dal basso lat. haeresiarcha, e questo dal grec. αἵρεσις, Eresia, e ἀρκή ἀρχή, Capo. –
Esempio: Giamb. Oros. 458: Ne' tempi di costui (d'Antonino Pio) Valentino eresiarca, e Cerdo maiestro di Marcione, vennero a Roma.
Esempio: Dant. Inf. 9: Ed egli a me: Qui son gli eresiarche Co' lor seguaci d'ogni setta.
Esempio: S. Ag. C. D. 9, 95: Quasi tutti quelli, che trovarono l'eresie impie uscendo della Chiesa Cattolica, e sono fatti eresiarchi ec.
Esempio: Bocc. Com. Dant. 2, 91: Pone come nella città entrassero, e quivi vedessero in arche affocate punire gli eresiarchi.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. 2, 112: Eresiarchi si chiamano i prencipi dell'eretica pravità;... secondochè dice Papia son quegli, li quali di Dio, o delle creature, o di Cristo, e della Chiesa diversamente sentono.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 271: Li eresiarche, cioè li principi degli eretici.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 122: Nel sesto cerchio.... si castigano gli eresiarchi.
Esempio: Tass. Lett. 2, 57: De la quale [sodisfazione].... ne godono tutti i seminatori di scandali e di scisma, e tutti gli eresiarchi.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 23: Contendevasi con un eresiarca audacissimo, che aveva bruciati nella piazza di Vittemberga i tanto venerandi volumi delle leggi canoniche.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 119: Per li primi mille anni non si trovò veruno eresiarca, che avesse fronte di negare la presenza reale di Gesù Cristo nel sacramento.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 258: L'eresiarca è come un monumento in ruina, che serba i vestigj della grandezza antica, ma rattrista lo spettatore.
Esempio: Niccol. Arnal. 3, 5: Assai mi grava Aspettar qui l'eresiarca.
Definiz: § Popolarmente, e con qualche iperbole, dicesi per Grande e continuo bestemmiatore.