Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CONTAMINARE.
Apri Voce completa

pag.564


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
CONTAMINARE.
Definiz: Att. Insozzare checchessia per modo che ne resti maculata e come offesa la sua purezza; e dicesi anche di cosa.
Dal lat. contaminare. –
Esempio: Car. Eneid. 3, 69: A che contamini Col sangue mio le consanguinee mani?
Esempio: Rucell. L. Eseq. 59: Debbe il Principe clemente.... aver pronta la spada; ma in vece di contaminarla di sangue, reputar debbe suo vanto maggiore il recider con essa i lacci.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 255: Ah non voler nel sangue Di questo reo contaminar la mano.
Definiz: § I. E semplicemente per Bruttare, Sporcare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 111: Alla sua mensa poi fece venire L'orrendo mostro da l'infernal grotte, Che gli rapisce e contamina i cibi, Nè lascia che ne gusti o ne delibi.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Imit. Crist. 3: Quelli che l'amore sensuale e terreno vogliono seguitare, maculano e contaminano la coscienza loro.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 51: I tempj suoi [di Macone] con nova Religïon contaminar non lece.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 35: Si contamina la santità degli altari col fetor pestilente di lascivie e dissolutezze.
Definiz: § III. E pur figuratam., riferito ad opera d'arte, vale Deturpare, Insozzare, e simili. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 458: Nè contamino il mio poema di que' vizj, de' quali Afranio, bruttando la comedia, fu ripreso da Quintiliano.
Definiz: § IV. Riferito a persona, vale Corrompere, Violare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 130: Contaminò con lusinghe e con prezzi Ischiave e more, e moricini e ghezzi.
Definiz: § V. E per Offendere, Disonorare, sia con atti, sia con parole; riferito più specialmente a cosa morale. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 54: Alla Nonna parve che quelle parole alquanto mordessero la sua onestà, o la dovesser contaminar negli animi di coloro, che molti v'erano, che l'udirono.
Esempio: E Bocc. Filoc. 2, 271: La luna turbata le sopravvenne (ad Aselga), dicendo: O misera, qual cagione a contaminare la nostra bellezza ti mosse?
Esempio: Car. Arist. Rett. 85: Maggiori diventano [le ingiurie].... quando rettoricamente sono ampliate ed accresciute, come dicendosi: In molte parti ha contaminata e prevaricata la giustizia, violando il giuramento;... perchè così si mostra un eccesso di molte offese.
Definiz: § VI. E per Infettare, Viziare, riferito specialm. ad aria, sangue e simili. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 517: Entrando [il chilo] nel sangue e nella linfa, l'uno e l'altro contamina e rende acre.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 437: Tralle immondizie che possono contaminare l'aria delle abitazioni, convien registrare i letti dei bachi da seta, ed i loro cadaveri.
Definiz: § VII. E per Infettare alcuno di alcun morbo, comunicandolo ad esso, usato anche nella maniera Contaminare alcuno di una malattia. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 67: Non solamente della infermità il contaminasse, ma quello infra brevissimo spazio uccidesse.
Esempio: Morell. L. Cron. 219: Gastigare quelli che s'ingegnavano d'appiccarlo (il contagio) e contaminare altri.
Definiz: § VIII. E figuratam., detto di fazioni, ire di parte e simili, Invadere l'animo dei cittadini, quasi infettandolo di sè. –
Esempio: Vill. G. 3, 55: La città di Firenze e tutta Italia contaminare le dette Parti [bianca e nera].
Definiz: § IX. E pur figuratam., detto di timore, dolore, affanno e simili, e riferito a gioia, felicità e simili, è talvolta usato, con maniera latina, per Turbare, Intorbidare o simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 358: La morte sua m'ha contaminata tutta quella contentezza in che io mi vivea in questo tempo.
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 19: Il timore, anzi la certezza della quale perdita (cioè della vista e della scienza) è forza che contamini tutta la felicità.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 81: O Giove, adesso è il tempo certamente, Che soffro in pace, se mi fai morire, Acciocchè a lungo andare alcuno affanno Non contamini questo mio piacere.
Definiz: § X. Neutr. pass.contaminarsi Macchiarsi, Sozzarsi; e figuratam. Disonorarsi. –
Esempio: Tass. Gerus. 19, 89: Schivo ed aborro in qual si voglia modo Contaminarmi in atto alcun di frodo.