Lessicografia della Crusca in rete

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EDACE.
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EDACE.
Definiz: Add. Propriamente Che mangia con avidità, Vorace, Ingordo; ma usasi comunemente in senso figurato, per Che logora, consuma, distrugge, e simili. È voce di uso poetico.
Dal lat. edax. ‒
Esempio: Panciat. Scritt. var. 142: Degli anni roditori al dente edace Rubaron già le lacerate insegne.
Esempio: Menz. Poes. 1, 150: Il di lei pregio è tale, Che puote ancor del tempo edace a scorno In luminoso giorno Render per bella lode altri immortale.
Esempio: Marchett. Lucrez. 17: Nè quei che rode con l'edace sale Di giorno in giorno il mar dai duri scogli.
Esempio: E Marchett. Lucrez. 209: E sempre Nascere ed esalar da cose certe, Qual dal sole il calor, da' fiumi il freddo, Dal mare il flusso ed il reflusso edace Dell'antiche muraglie ai lidi intorno.
Esempio: E Marchett. Lucrez. 345: Per qualunque ragion la fiamma edace Fin dall'ime radici in suon tremendo Divorasse le selve.
Esempio: Manfred. Rim. 85: I gran templi e i simulacri tuoi Vantarmi intatti ancor dal tempo edace.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 3, 315: Di malvage gramigne e altr'erbe edaci.