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1) Dizion. 5° Ed. .
GRACCHIO, e anche GRACCIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
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GRACCHIO, e anche GRACCIO.
Definiz: Sost. masc. Uccello silvano, molto simile al corvo, ma più piccolo, il quale ha le penne di un bel color nero, cangiante un po' in verdone, si pasce d'insetti, semi e frutta, vive in branchi, abita nelle alte montagne, specialmente del settentrione, e nidifica fra' massi o su vecchie fabbriche. Se ne conoscono più specie; e quella che trovasi anche presso di noi è il pyrrhocorax alpinus, o il corvus pyrrhocorax, dei Naturalisti.
Dal lat. graculus. –
Esempio: Not. Malm. 1, 351: Gracchiare.... Da graccio, latino graculus.
Esempio: E Not. Malm. 2, 670: Gracchiare, è il Gracidare della cornacchia o del graccio.
Esempio: Salvin. Iliad. 456: A rapido sparviere simigliante, Che gracci e storni spaventati scaccia.
Esempio: E Arat. 122: Le famiglie De' gracci.... lungamente fogano stridendo.
Esempio: E Trifiod. 43: Qual gracchian gracci strepitosi attorno A una vista da loro aquila brava.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 241: Nella Corchia stanno e covano moltissimi uccelli detti gracchi, i quali sono neri e grossi come tordi.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 243: Omero.... come aquila vola, nè teme, come non temeva Pindaro, i gracci sotto lui dismisuratamente gracchianti.