Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MISERACCIO
Apri Voce completa

pag.344


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
MISERACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Misero, ma solo nel senso di Avaro; Avaraccio. –
Esempio: Diviz. Prol. 375: In ogni modo egli è un peccato, che Cotali miseracci abbin del fiato, poi che per non spendere un soldo tengano a patti quasi di lasciarsi morir di fame.
Esempio: Grazz. Comm. 135: Ma quel padre di Giulio, miseraccio, è stato cagione d'ogni male.
Esempio: Cecch. Dot. 3, 5: Uh! che crede ei poi fare il miseraccio?
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 34: Eh compratemene, babbo! B. Va' là, va' là. M. Eh compragnene, miseraccio! che credi tu che sia?