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ELEFANTE.
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ELEFANTE.
Definiz: Sost. masc. Grande e grosso mammifero dell'ordine dei pachidermi, fornito di una lunga e forte proboscide, e di due lunghissime zanne di puro avorio, che divise dall'animale servono per lavori di gran pregio. Vive nei paesi dell'Affrica e dell'Asia, ed è addomesticabile.
Dal lat. elephas, e questo dal grec. ἐλέφας. ‒
Esempio: Dant. Inf. 31: E s'ella (la natura) d'elefanti e di balene Non si pente, chi guarda sottilmente, Più giusta e più discreta la ne tiene.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 46: Pare essere un fiume (acciocchè io così dica) piano e profondo, nel quale il piccioletto agnello cogli piè vada, e 'l grande elefante ampissimamente nuoti.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 523: I cavalli certamente e gli elefanti che non hanno intelletto, discernono il buono e il mal governo, e a questo ubbidiscono e quello altro recusano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 28: Che di cavalli ha quel paese inopia, Ma d'elefanti e di camelli copia.
Esempio: Caran. Elian. 46: Quanto poi a gli elefanti, quegli che solamente ha il governo d'uno elefante si chiama zoarca.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 378: Sono naturalmente gli elefanti tutti salvatici, ma s'addomesticano con arte, come si fa con molti altri animali.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 11: Volgendo il guardo a terra i naviganti, Scorgean.... da cammelli onusti e da elefanti L'arenoso sentier calpesto e trito.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 182: Ritenne per sè, insieme con gli elefanti armati di torri per dare spavento a' nimici, le compagnie ec.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 499: Quelle grandi bestie de gli elefanti, con le lor torri da guerra in dosso, già terribili e vittoriosi, ora vinti e sottomessi, furono la più cara, la più dilettevol parte di quel trionfo.
Esempio: Magal. Lett. 4: Gli elefanti nascono d'un braccio e mezzo in circa d'altezza, e grossi a proporzione.
Esempio: Salvin. Opp. 81: È fama Che gli elefanti tra di lor favellino, Barrendo colla bocca in suon mortale.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 402: Se ne trovano (degli unicorni minerali) di grandezza straordinaria, che superano infino i denti dell'elefante.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. XXIII: Credo che si facessero scrupolo [gli antichi] d'adoprare.... l'avorio preso dall'elefante morto da sè.
Definiz: § I. Per similit. Persona di membra assai grosse, e goffa. ‒
Esempio: Parin. Poes. 209: Aborro in su la scena Un canoro elefante, Che si strascina a pena Sulle adipose piante.
Definiz: § II. Figuratam. e più che altro poeticam. per L'avorio. ‒
Esempio: Bocc. Lett. 292: A quelli che in quella casa reale entravano, tessuta di travi orate, coperta di bianco elefante ec.
Esempio: Chiabr. Amed. 23, 25: Le ricche porte di fin oro ardente Sopra soglia di porfido fiammante Hanno di cedro e d'ebano lucente Fregj contesti, e d'indico elefante.
Definiz: § III. E pur poeticam. per Istrumento o Arnese d'avorio. ‒
Esempio: Chiabr. Poes. 3, 242: Il fiero, acciar lucente Era rinchiuso in candido elefante, Merce dell'India, e quello avorio intorno Avea gran fregi d'ametisti e d'oro.
Definiz: § IV. Far d'una mosca un elefante. ‒
V. Mosca.