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1) Dizion. 5° Ed. .
CHIAROSCURO
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CHIAROSCURO.
Definiz: Sost. masc. Termine di Pittura. Maniera di dipingere, nella quale il rilievo alle pitture o ai disegni è dato con chiari e con iscuri d'un solo colore. Ed è voce che più comunemente adoperasi nelle maniere avverbiali A chiaroscuro e Di chiaroscuro, che valgono Di un sol colore. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 42: Feci fare a Cristofano Gherardi dal Borgo, con miei disegni, la facciata di messer Sforza Almeni di chiaroscuro, in quel modo e con quelle invenzioni che si son dette in altro luogo distesamente.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 10: Quelle son tele Dipinte a chiariscuri. Nuova cosa È veder certi chiari, che ci sono, Che balzan dallo scuro tanto infuori, Ch'è una maraviglia.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 33, 2: Fra' più celebri pittori che abbiano operato a chiaroscuro, si contano Andrea del Sarto ec.
Esempio: Magal. Lez. II, 3, 195: E in quell'interna concavitade si dipingerebbono le immagini, ma tutte di chiaroscuro.
Definiz: § I. In senso generico, dicesi anche dell'Arte di dare alle pitture il dovuto rilievo, mediante le ombre ed i lumi.
Definiz: § II. E per la Pittura stessa o il Disegno fatto a chiaroscuro. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 95: Conservaronsi lungo tempo per le gallerie alcuni chiariscuri tenuti in gran pregio.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 543: Non rappresenti.... gli oggetti, se non come a guisa di ombre in un chiaroscuro.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 33, 1: Questi [monocromati] dobbiamo credere che fossero i nostri artificiosi chiariscuri, i quali veramente son tutti d'un sol colore.
Esempio: E Baldin. Decenn. 3, 284: Questa loro eccellenza però fu intorno a' chiariscuri, bronzi e terretta.
Definiz: § III. Figuratam., riferito a stile, dicesi L'arte di esprimere con bella gradazione i pensieri, le imagini, gli affetti, in modo che ciascuno di essi sia posto in quella luce che meglio gli conviene.
Definiz: § IV. E pur figuratam., riferito a musica, dicesi Quella varia e misurata gradazione di suoni, con la quale l'esecutore d'un pezzo di musica si studia di ritrarne e farne gustare il senso e l'affetto: e riferito a recitazione, dicesi L'arte con la quale l'attore, mercè la varia modulazione della voce, dà maggior rilievo a certe idee ed affetti, e fa sentire di più certi contrasti.