Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MARANGONE
Apri Voce completa

pag.914


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
MARANGONE.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Mergo, che è più usato,
e dal quale deriva mediante la forma mergone, modificata in alcuni dialetti in margone, maragone e maraguni. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 41: Come Esaco.... si mutò in marangone.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. appr.: Simigliante a costoro fue colui lo quale tu vedi che si attuffa nel mare, e che ha le gambe sottili; e dimostrò uno marangone co lungo collo.
Esempio: Red. Esp. Insett. 200: I merghi, che volgarmente son chiamati marangoni,... ànno gran quantità di pollini, che d'ogni stagione dimorano tra le loro piume.
Esempio: E Red. Osserv. Anim. viv. 154: Di simili vermicciuoli racchiusi in quei mentovati tubercoletti dell'esofago, ne ho veduti una sola volta in due di quei merghi, o marangoni, che.... in Toscana, dall'avere il rostro fatto a foggia di sega, son detti segaloni, o seroloni, ed in Venezia si appellano serole.
Esempio: Salvin. Georg. 1, 111: I marangoni in fretta e in furia volano, E un grande schiamazzio ai lidi portano.
Definiz: § I. Term. di Marineria. Marangone si disse, per similit., Colui che, tuffandosi, ripesca le cose cadute in mare, o racconcia qualche rottura delle navi; Palombaro. –
Esempio: Grazz. Pros. 207: Maestro Manente, affamato e assetato, si calò, che parve un marangone, mangiando e beendo a più potere.
Esempio: Not. Malm. 2, 775: Marangoni sono Urinatores, detti dall'immergersi e andarsene sotto acqua.
Esempio: Salvin. Opp. 390: Ed alcun marangon, nelle marine Faccende dotto ed inventore astuto, Senza inganno movendo, colle stesse Mani i pesci chiappò, come ec.
Esempio: E Salvin. Iliad. 463: Ed ei, simile a marangon, dal cocchio Ben lavorato fece un tomo, e l'ossa Lasciò lo spirto.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 193: Benchè la voce marangone nel suo proprio significato si dica di colui che si tuffa in mare per andar sott'acqua a rassettar le navi.
Definiz: § II. Pur come Term. di Marineria, si usò per Maestro d'ascia; ed era uno degli ufficiali di proda delle antiche galere. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 257: Marangoni e calafai Se li lassi mal fai.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 85: Quattro officiali di proda, cioè il penese, che ha il vitto della ciurma; il parone o agozzino, che commanda i servizj alla ciurma; il marangone o mastro d'ascia, il calafato, ec.
Esempio: Falc. Istruz. 8: Bisogna s'intenda (il nocchiero) delle maestranze di marangone, e di calefato e di ferramenti.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 321: Mandarono immantinente due battelli, ne' quali erano marinari, calafati e marangoni, con tutti gli ordigni necessarj a poter rassettare la fracassata caracca.
Esempio: Red. Ditir. 42: Rintoppa, o marangone, L'orcipoggia e l'artimone, Chè la nave se ne va Colà dove è il finimondo.
Definiz: § III. Marangone, si usò altresì per Legnaiuolo, ed anche per Garzone di legnaiuolo. –
Esempio: Albanz. Bocc. Donn. fam. M. 156: A fatica il calzolaio, il marangone, uno bastagio, ovvero un villano, troverai che per sì piccola dote voglia tòr moglie.
Esempio: Varch. Ercol. 76: Quando un legnaiuolo, che gli altri dicono falegname o marangone, avendo confitto un aguto, e fattolo passare e riuscire dall'altra parte dell'asse, lo torce così un poco nella punta col martello.... si dice ribadire.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 50: Fatti venir due marangoni, Con tutto quell'ordingo che s'adopra A segare i legnami ed i panconi.
Esempio: Not. Malm. 2, 775: Marangoni si dicono i garzoni de' legnaiuoli, che lavorano per opra quando in una bottega e quando in un'altra, a tanto il giorno, e non fermi in una bottega a salario di tanto il mese.
Esempio: Red. Lett. 2, 223: Tra le rovine de' palchi abbruciati, tra il fracasso e le strida della corte fuggitiva, e de' marangoni rovinatori e spegnitori,... se ne stava saporitamente dormendo.
Definiz: § IV. Si usò per Sfaccendato, Perdigiorni. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 193: Il nome di marangone, che si dà ad uno sfaccendato e perditempo, ec.