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1) Dizion. 5° Ed. .
EBREO.
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Dizion. 5 ° Ed.
EBREO.
Definiz: Add. Proprio di Ebreo o degli Ebrei, Appartenente agli Ebrei; più comunemente Ebraico.
Dal lat. hebraeus, e questo dal grec. ἐβραῖος. ‒
Esempio: Vill. G. 2: E dove tutti parlavano una lingua, ciò era la ebrea, si variarono in 72 diversi linguaggi.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 5: Ond'egli, conoscendo Girolamo uomo sofficente, e ammaestrato di lingua latina e greca ed ebrea, e sommo in divina sapienzia, sì gli commise la detta opera.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 444: Imparò la lingua ebrea.... a fine di sapere bene i testi della Scrittura santa.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 89: Fazio.... è uomo che ha più titoli Ch'un calendario ebreo.
Esempio: Pallav. Lett. 2, 244: Non essendo vero che la lingua ebrea senza i punti manchi affatto di vocali, ho meglio ciò espresso.
Definiz: § In forza di Sost. La lingua ebraica; comunemente L'ebraico. ‒
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 444: Egli (Giannozzo Manetti) fu dottissimo in latino, in greco e in ebreo.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 219: Altre traduzioni dall'ebreo nel greco.