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1) Dizion. 5° Ed. .
ORREVOLEZZA.
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ORREVOLEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Orrevole. Qualità di orrevole od onorevole; detto di persona, di famiglia, di gente, e simili, rispetto ai natali, alla condizione, a pubblica autorità o benemerenza, e simili. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 133: La quale eccellenza l'arrogante crede avere in sè per beni alcuna volta di fortuna, delli quali ha copia; alcuna volta per beni dati dalla natura, come bellezza, valore in arme, orrevolezza di sangue, fortezza di corpo,... e simiglianti cose.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 43: Lamberto, chiamati un giorno gli altri due, disse loro qual fosse l'orrevolezza del padre stata, e quanta la loro, e quale la lor ricchezza.
Esempio: Salv. Oraz. Garz. 3: Ritiene (Firenze) il prencipato di tutta la Toscana.... per la mirabil fertilità de' campi...; e finalmente per la gran copia, orrevolezza, nobiltà e fortuna degli abitanti.
Esempio: Tass. Dial. 2, 122: Il che non solo conobbe Aristotele, ma Virgilio eziandio, quando di Didone innamorata ragionando, distinse la virtù da la nobiltà, e chiamò la nobiltà «orrevolezza de la gente»; in quel modo ch'Aristotele l'aveva prima chiamata «orrevolezza de' maggiori».
Definiz: § I. E per Convenienza, Decoro, di abito esteriore, quale si addice a persona di civil condizione. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 69: Essendo essi alquanto andati, e tutti molli veggendosi, e per gli schizzi, che i ronzini fanno co' piedi in quantità, zaccherosi, le quali cose non sogliono altrui accrescer punto d'orrevolezza, rischiarandosi alquanto il tempo..., cominciarono a ragionare.
Definiz: § II. Pure per Convenienza, Decoro, di assetto; parlandosi di abitazione, residenza, sede, e simili. –
Esempio: Tass. Dial. 1, 385: Principalissima cura sua dee esser quella de' lini e de le tele e de le sete, con le quali ella potrà non solamente provedere a' bisogni ed a la orrevolezza de la casa, ma fare anco alcuno onesto guadagno.
Definiz: § III. E per Atto, Azione, Tratto, da persona onorevole, dabbene, e curante del proprio decoro. –
Esempio: Machiav. Comm. 213: Guarda un poco orrevolezza! odi tristizia! per qual via egli l'ha condotta e tirata alle sue voglie!
Esempio: Grazz. Rim. 1, 183: Oh nuova gentilezza! Gentile orrevolezza! Anzi d'ingrato bella discrezione, Giuntare a questo modo le persone!
Esempio: Cecch. Stiav. 4, 3: Dov'è ell'ora? N. Chi? tua madre? I. No. Quella fanciulla? (la Schiava, sospetta druda del padre di Ippolito). N. In casa la lasciai Poco fa, chè tua madre mi mandò Pe' suo' fratelli. I. Per che farne? N. Vuole, ch'e' sappin queste belle orrevolezze.
Definiz: § IV. E per Trattamento onorevole, Atto, Parola, e simili, dimostrante considerazione, stima, e simili. –
Esempio: Red. Lett. M. 52: Mi tratta meglio degli altri autori, perchè in fine in fine a me mi dà del signore, che non lo dà agli altri..., io non darei questa orrevolezza, quando anco mi fossero offerti in suo scambio millanta scudi.
Esempio: Tomm. Evang. Not. 199 Not.: L'onore vero è ne' fatti, non nelle sterili sembianze. E che consista segnatamente nel dare quel ch'è bisognevole e conveniente, lo prova il significato di onoranze, di orrevolezza e altri tali.