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1) Dizion. 5° Ed. .
CENSITO.
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Dizion. 5 ° Ed.
CENSITO.
Definiz: Add. usato spesso in forza di Sost. Ascritto nel censo; ma oggi per lo più dicesi di Persona sufficientemente provveduta di beni di fortuna.
Dal lat. censitus. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 78: Sollecitato con la paura della legge fatta contra i non censiti.
Definiz: § I. Censito, detto di colono, si chiamò Quello che coltivava a suo profitto un terreno, pagando un censo annuale al padrone diretto. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 523: Coloni perpetui, ovvero condizionali; ascrittizj, ovvero censiti.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 2, 186: Questo termine di angarìe e perangarìe nella sua propria e antica significazione importa una certa specie di servitù maggiore, simile a quella delli ascrettizj e de' censiti.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 31: Più non s'ode parola fra noi de' servi, delle manumissioni de' liberti, de' libertini, de' censiti, de' coloni, e d'altre spezie d'agricoltori.
Definiz: § II. E detto di fondo, vale Gravato da censo. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 4, 1, 184: La bolla del B. Pio V concede la prelazione nella compra del fondo censito, quando non vi sia concorso nè di vicino, nè di consorte, nè d'inquilino.