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1) Dizion. 5° Ed. .
FOLATA.
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FOLATA.
Definiz: Sost. femm. Soffio impetuoso e passeggiero, Buffo; detto di vento: e usasi anche assolutam.
Voce derivata da fola. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 26: Nè uscir delle tende poteasi, nè ragunarsi; a fatica le insegne campare dalle folate del vento, ec.
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 83: Similmente non si può dire che i venti, o premendo l'aria, o sostenendola, esaltino l'argento vivo, o lo deprimano. Imperocchè poche folate basterebbono ad esaltarlo, e poche altresì a profondarlo, premendo o sollevando l'aria che lo sostiene.
Esempio: Not. Malm. 1, 318: Folata di vento.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 332: Il fummo dei Lagoni si erge in alto, raccolto in forma di una lunghissima colonna, visibile a gran distanza di paese, che alle volte si piega, senza rompersi, a seconda delle folate dei venti, cessando le quali, ella rialza il capo, e torna diritta.
Esempio: Panant. Paret. 54: Appunto un branchettin quando si accosta, E quasi sta l'uccel sulla posata, Come se il diavol lo facesse apposta, Ecco uno sbuffo, eccoti una folata.
Definiz: § I. E detto di fumo, o di pioggia turbinosa, vale pure Buffo. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 26: Nè uscir delle tende poteasi, nè ragunarsi; a fatica le insegne campare dalle folate.... dell'acqua.
Definiz: § II. E per Moltitudine di persone, o di animali, o di cose, moventisi con impeto verso un luogo. –
Esempio: Pataff. 4: Pur a cotai folate mi ritrilla.
Esempio: Bellin. Bucch. 183: Che se tu mai vedesti in che squadrone Serransi insieme i pesci, e in che folata Van di mira, occhio e muso, a quel boccone.
Esempio: Not. Malm. 1, 318: Si dice fola o folata d'uccelli, di popolo ec., per intendere di cose che velocemente si muovono in quantità, e presto finiscono.
Definiz: § III. A folate, posto avverbialm., vale A tratti impetuosi. –
Esempio: Tagl. Lett. filos. 141: Gli stessi venti.... or furiosi e violenti, ora languidi e spossati, o, per dirlo in una parola sola, venendo essi a folate, ec.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 414: La nebbia, o sia fummo bianco densissimo, esce su a folate frequenti o a sbruffi dalla superficie dell'acqua.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 102: Se 'l poetar a spizzico, ovvero il componicchiar a folate, fa circondar la fronte in Elicona, io non dubito punto, ec.