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1) Dizion. 5° Ed. .
IDROFOBIA.
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Dizion. 5 ° Ed.
IDROFOBIA.
Definiz: Sost. femm. Term. di Medicina. Orrore dell'acqua, e in generale dei liquidi, che nell'uomo è il principal sintomo della rabbia, ma che può anche procedere da altre cagioni, specialmente in certi temperamenti. Per estensione prendesi comunemente anche per la Rabbia stessa.
Dal lat. hydrophobia, e questo dal grec. ὑδροφοβία. –
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 318: L'altro caso è il morso del cane rabbioso, che introduce tal veleno nel corpo, che può rimanervi occulto e quieto per lungo tempo,... e poi subito risvegliare l'atroce male dell'idrofobia.
Esempio: E Cocch. Asclep. 64: Plutarco poi sull'autorità del filosofo Atenodoro ci assicura, che per la prima volta comparvero al tempo d'Asclepiade l'elefantiasi e l'idrofobia; onde si potrebbe conietturare che egli forse s'accorgesse il primo delle loro vere e volgarmente allora ignote cagioni, che sono della prima la corruttela del sangue per lungo uso d'improprio alimento, e della seconda il veleno del morso rabbioso.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 93: Si sa che uno ha avuto fino per sei giorni l'idrofobia spontanea, fenomeno rarissimo nelle febbri, e n'è scampato.
Esempio: Mei C. Metod. cur. trad. 100: La mania e l'idrofobia nei cani, la rabbia ed il furore in altri animali, nascono unicamente dalla sovrabbondevolezza e dalla fermentazione dei sali animali; e singolarmente viene osservato che la mania dei cani procede dal sopraccaricarsi ch'e' fanno di carne cadaverica e putrefatta, riempiendo per tal modo il lor sangue ed i loro sughi di tali sali volatili ed animali, i quali trovansi disgiunti, ed in istato d'attività; e questa idrofobia viene ai dì nostri con tanta riuscita, e, per mio avviso, ragionevolmente curata con i medicamenti pesanti, e singolarmente con quelli che sono i più vivaci e spediti di tutti nelle loro operazioni.