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1) Dizion. 5° Ed. .
MONOCULO e MONOCOLO
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Dizion. 5 ° Ed.
MONOCULO e MONOCOLO.
Definiz: Add. Che ha un occhio solo, sia per propria natura, sia per avere perduto l'altr'occhio. Ed usasi spesso in forza di Sost.
Dal basso lat. monoculus. −
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 57: Ed ognun par che nel sangue s'inzuppi, E convenia col capo qui si giuocoli, Chè facevon con gli archi assai monocoli.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 25: Messe in campo il fatto d'Ulisse in Omero, nell'acciecar col tizzone infuocato il monocolo Polifemo.
Esempio: Salvin. Ciclop. 24: Il tizzon nel cranio entrando, Della Terra il figliuol monocolo arda.
Esempio: Fag. Rim. 6, 250: Io però non vogl'ir per questo vicolo, Di restare storpiato, ovver monocolo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 237: Quell'Ulisse cantato da Omero, che in casa di Alcinoo, di venti imprigionati, di monocoli mangiatori di crude carni, uomini quasi fiere.... raccontò, mentendo per la strozza.