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1) Dizion. 5° Ed. .
ASILO.
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ASILO.
Definiz: Sost. masc. Luogo inviolabile per legge, donde coloro che vi si fossero refugiati non potevano esser tratti a forza.
Dal grec. άσυλον ἄσυλον, lat. asylum. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 225: Anzi dogliamoci di noi, che come una sentina e come un asilo, riceviamo la feccia e la ribalderia del mondo.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 3, 175: I nipoti [d'Ercole]..... avendo timore delle insidie di coloro, i quali erano stati da esso offesi, furono i primi che si fabbricarono in Atene l'asilo, cioè il tempio della Misericordia, donde non potesse alcuno esser per forza cavato.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 3, 346: Donde, come da luogo sicuro e quasi da asilo, s'avventavano a turbare ec.
Definiz: § I. E per Luogo qualunque di refugio. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 18: Ordinò Romolo una casa, la quale chiamò Asilo, cioè a dire magione di refugio. Ivi grande moltitudine di popolo.... si radunò da tutte parti delle cittadi vicine.
Definiz: § II. E per similit. –
Esempio: Bemb. Rim. 126: Ben dovrebbe madonna a sè chiamarmi Su nel beato e lieto asilo eterno.