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1) Dizion. 5° Ed. .
DILEGGIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
DILEGGIO.
Definiz: Sost. masc. Il dileggiare; Derisione, Beffa. ‒
Esempio: Bracciol. Schern. 7, 45: Un mormorio Di disprezzo, di scherno e di dileggio.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 3, 124: Rappresentare al popolo il P. Edmondo, messo, per più dileggio, in quel medesimo abito secolare in che andava.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 535: Gran cosa, che dove s'avrebbe a trovar pietà, si trovi dileggio ed irrisione!
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 1, 41: Per dimostrare non essere il nostro messer Giovanni un calunniatore, e non aver egli finta questa novella... per dileggio della corte di Roma.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 4, 488: Son io desso quel pazzo, che tu, per dileggio, vestito di bianco, rimandasti a cotesto tuo amico.
Definiz: § I. E per Atto o Parola di dileggio. ‒
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 336: Con mille beffi e dileggi schernendolo, far di lui una commedia al popolo.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 4, 428: L'uomo vuol essere riverito, nè patisce scherni e dileggi dell'onor suo.
Definiz: § II. E per Oggetto, ed altresì per Causa, di dileggio. ‒
Esempio: Baldin. Lez. 9: Nel caso contrario sarebbe stata la Pittura ne' suoi ritratti, a confronto delle maravigliose somiglianze che dava a' suoi la Statuaria, lo scherzo degl'intendenti e 'l dileggio della plebe minuta.
Esempio: Salvin. Iliad. 162: Ed a i nimici fian gioia e dileggio.
Definiz: § III. Mettere checchessia o chicchessia in dileggio o Porre checchessia o chicchessia in dileggio, vale Fare che esso sia dileggiato, deriso. ‒
Esempio: Bart. D. Inghilt. 3, 25: Cominciarono a sfogar contra lui.... il mortale odio in che l'avevano: e ciò con avvilimenti e strapazzi da metterlo in dileggio.