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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCOMITANTE.
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CONCOMITANTE.
Definiz: Add. Che accompagna checchessia, concorrendo con quello a produrre un dato effetto: detto figuratamente di cagione, circostanza, accidente, o simili; e usasi più che altro dai Filosofi, dai Criminalisti e dai Medici.
Dal basso lat. concomitans. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 481: Di poi, passando a gli accidenti particolari varj, e in certo modo sregolati, che in esso (nel periodo diurno del flusso e reflusso) si osservano, si son trattate le cause secondarie e concomitanti, onde essi dependono.
Esempio: Segner. Mann. Lett. 16, 3: O il desiderio di piacere alla gente (ch'è l'atto di vanità) è antecedente a quell'opera buona di cui si parla,... o è concomitante, o è conseguente.... Se finalmente un tal atto di vanità è concomitante, allora ec.
Esempio: Red. Cons. 2, 54: Ci vuole il giudizio di operare secondo.... la diversità degli accidenti concomitanti.
Esempio: E Red. Lett. 1, 247: Vede e considera le orarie mutazioni del male, e degli accidenti concomitanti più fastidiosi.
Esempio: Magal. Lett. scient. 294: Ragione, non dico primaria.... ma concomitante di questa gran folla di cognomi comincianti per questa lettera.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 436: L'altre, dice egli, sono concause, o vogliam dire, cagioni concomitanti, compagne o seguaci.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 190: Cangiano d'indole e di fenomeni, secondo la varietà delle stagioni e de' temporali, e secondo la combinazione d'altre cause concomitanti.
Definiz: § I. E per ellissi, usato in forza di Sost., Cosa che ne accompagni un'altra, o che si unisca a quella. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 124: Il latte asinino non ha bisogno di concomitante, se non se negli stomachi in grado estremo biliosi; ed io per me sono in dubbio, se le polveri testacee congiunte con esso, anzichè recare del benefizio all'ammalato, gli facciano del danno.
Definiz: § II. Grazia concomitante, dicono i Teologi la Grazia divina che accompagna l'uomo nell'operare il bene. –
Esempio: Segner. Mann. magg. 2, 5: Dio è quegli ch'egualmente operatur in nobis velle et perficere: operatur velle, con la grazia preveniente; operatur perficere, con la grazia concomitante. La grazia preveniente è quella, con la quale egli il primo ti eccita al bene.... La grazia concomitante è quella, la quale poi ti accompagna di mano in mano alla perfezione dell'opera.