Lessicografia della Crusca in rete

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NAVONE.
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NAVONE.
Definiz: Sost. masc. Pianta della famiglia delle Crocifere, che ha una grossa radice buona a mangiarsi, per la quale appunto si coltiva; ed è la Brassica napus dei Botanici. E dicesi Navone selvatico una varietà, di cui si adopra il seme oleoso.
Dal lat. napus. –
Esempio: Pallad. Agric. 216: Di questo mese seminiamo i napi, cioè navoni, e rape in campi e luoghi umidi.
Esempio: E Pallad. Agric. appr.: I navoni voglion terra sabbiosa e un poco a pendio.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 343: La proprietà del luogo trasmuta il navone in rapa, e la rapa in navone.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 572: Ancora intorno alla fine (di luglio) si seminano le rape e i navoni.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 1208: Il ventoso navon, la rozza rapa Sì congiunti tra lor ch'assai sovente L'un si cangia nell'altro.
Esempio: Soder. Op. 2, 238: I navoni sono la rapa maschia.
Esempio: E Soder. Op. 5, 241: Sono più dicevoli allo stomaco i navoni, che non i rapi o le rape.
Definiz: § Figuratam. detto ad alcuno per ingiuria o scherno. –
Esempio: Bellinc. Rim. 113: Baggianaccio, navon, dov'è il cervello?