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1) Dizion. 5° Ed. .
CENTONE.
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CENTONE.
Definiz: Sost. masc. Sorta di componimento poetico, fatto di varj versi od emistichj accozzati insieme, e tolti da uno o da più autori.
Dal lat. cento, centonis, che valeva Rozza veste fatta di più pezzi di panno cuciti insieme. –
Esempio: Borgh. R. Rip. 427: Non poco valse in comporre versi toscani, e particolarmente in far centoni de' versi del Petrarca, e d'altri famosi autori.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 122: Questo che voi e gli altri filosofi bravi farete con i testi d'Aristotile, farò io con i versi di Virgilio, o di Ovidio, formandone centoni, ed esplicando con quelli tutti gli affari degli uomini e i segreti della natura.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 168: Nè altra cagione ha il diletto che si riceve dagli anagrammi, da' centoni e da simili componimenti.
Esempio: Salvin. Casaub. 136: I Greci il parodare, cioè far parodie e centoni, o poemi rappezzati degli altrui versi, ad altro proposito storti e travestiti, posero in vece d'irridere o di dir villanie.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 74: L'essersi però i Greci in tal maniera di poesia legati per lo più, quasi a modo di centone, a' versi d'Omero, e ad un rimpasto di essi, cagionò ec.
Definiz: § I. E per similit. e in dispregio dicesi Centone Qualunque scritto o lavoro d'arte malamente accozzato insieme da varj autori. –
Esempio: Targ. Valdin. 1, 280: Io mi sono preso la briga di rimettere insieme, come in un centone, quanto in breve tempo mi è riuscito di trovare presso gli scrittori.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 5, 169: Vedendovisi figure tolte di peso da questo o da quell'antico, e compostone un centone.
Definiz: § II. E figuratam., Accozzaglia di cose varie. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 271: Parea Lappeggi il caos, la confusione.... Oh che oglia putrida! oh che centone!
Definiz: § III. Centone trovasi detto alla latina per Rozzo panno, fatto di più pezzi e ritagli cuciti insieme. –
Esempio: Giamb. Vegez. 167: Alquanti centoni e coltrici colle funi si calano, ed in quegli luoghi si pongono, ove fiede il bolcione.