Lemma

1) Dizion. 5° Ed. . CALCO Apri Voce completa pag.388 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 5 ° Ed. » CALCO

CALCO. Definiz: Sost. masc. Termine delle arti del disegno. Quel delineamento che vien fatto sopra carta, tela, pietra, rame, muro od altra superficie, nel calcare un disegno, ed anche Quell'impressione che resta nella carta calcandola sopra un disegno. – Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 26, 2: Fra' pittori propriamente si dice calco quell'impressione che vien fatta per avere il rovescio d'un disegno di matita, ponendogli sopra carta bianca, zannando di maniera che resti nella medesima carta impresso. Esempio: Targ. Viagg. Pref. 16: Le molte iscrizioni de' tempi barbari col millesimo, se per tutto io avessi avuto comodo di farne il calco, andavano pubblicate con quella precisa formazione o sia deformazione di carattere in cui si trovano incise. Definiz: § I. E per Disegno o Carta preparati in modo da lasciare sopra altra carta l'impronta dei contorni che si calcano. – Esempio: Armen. Precett. Pitt. 76: Egli teneva questo modo; pigliava un foglio di carta sottile, e su quello col piombo e col carbone.... disegnava ciò che in mente aveva; dipoi tingeva il riverso di quel foglio da per tutto col carbone, e indi pigliava un altro foglio netto, e calcava quel disegno o schizzo su quello con un stile d'ottone ovver d'argento, di modo che vi rimaneva tutto ciò ch'era disegnato di sopra sul primo foglio; dipoi, profilato che quello avea sottilmente d'inchiostro, li levava l'orme del carbone, che vi erano rimase del calco con battervi suso un fazzoletto o altro panno sottile, onde li profili poi si vedevano restar netti e senza macchia o segno alcuno sotto di essi; dipoi li finiva o di penna tratteggiando o di acquerello, secondo che più gli era a grado di fare; e di questi suoi calchi io ne vidi già in Mantova molti. Definiz: § II. Per l'Impronta cavata da una forma fatta con cera o terra molle calcata sopra statua, medaglia, iscrizione o altra cosa avente rilievo o incavo. – Esempio: Giulianell. Mem. Intagl. 114: Ne ho bensì vedute dodici delle gemme arabe, oltre molti calchi, nella dattilioteca del signor Gori.