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1) Dizion. 5° Ed. .
COMMA.
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Dizion. 5 ° Ed.
COMMA.
Definiz: Sost. masc. Term. gramm. Inciso, Particella di periodo, minore di quella che si chiama membro; la qual particella si distingue per lo più con una virgola.
Dal lat. comma, e questo dal gr. κόμμα. –
Esempio: Adr. M. Demetr. Fal. 5: Questa brevità nella composizione si nomina comma; e così lo definiscono: Comma è quello che è minor del membro.
Esempio: E Adr. M. Demetr. Fal. 6: Di questi membri e commi composti insieme si constituiscono quelli che nominati sono periodi.
Esempio: Salvin. Casaub. 54: Siccome poemi.... son detti quegli che si compongono e fannosi,... commi o incisi quei che s'incidono, così ec.
Definiz: § Term. di musica; si disse L'intervallo più piccolo fra suono e suono. –
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 302: Il trillo tanto è più bello, quanto è fra intervalli più vicini, a segno però che si discernino; per escludere il comma, mezzo comma, ec.
Esempio: E Don. Music. Scen. 40: Tralascio il persuadersi, che una terza maggiore aumentata di un comma (cioè la metà di un diesi) possa usarsi consonantemente.
Esempio: Bart. D. Suon. 188: Il comma è l'eccesso del tuon maggiore sopra il minore, e costituisce l'ultimo sensibile che si dia nella musica.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 257: La necessità di qualche comune misura la videro sino i greci maestri dell'arte nostra, almeno in ordine alla differenza dei loro semituoni maggiori e minori; la quale misura chiamarono comma, vale a dire membro, come parte dell'intervallo misurato, e quindi di commi composto. Gli altri che poscia, secondo la successione de' tempi, vennero a perfezionare la musica, variandone e multiplicandone opportunamente gl'intervalli, mutarono ancora la grandezza di questa misura, ritenuto però sempre ad esprimerla il nome di comma.