Lessicografia della Crusca in rete

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NOTTE
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NOTTE.
Definiz: Quello spazio di tempo, che 'l Sole sta sotto l'Orizzonte. Lat. nox. gr. νόξ νύξ.
Esempio: Quist. Filos. C. S. La notte è privazione, o vero assenzia della natural luce, cioè del Sole. Lat. nox. νὸξ νύξ
Esempio: Espos. Vang. Notte si è detta da nuocere, ed è tenebrosa.
Esempio: Boc. n. 77. 29. E mandolle a dire, che la notte vegnente, ec.
Esempio: E Bocc. n. 39. Al tuo amante le tue notti riserba.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 16. Il qual di poca fatica il dì, per lo troppo cavalcar della notte, avea assai.
Esempio: Dan. Purg. 5. Vapori accesi non vid'io sì tosto, Di prima notte, mai fender sereno.
Esempio: Petr. Can. 4. st. 3. Là 've tolto mi fu dì e notte andava.
Esempio: Fior. vir. La notte è fatta per pensar quello, che l'huomo dee fare il dì.
Definiz: Avere avuto la buona, o la mala notte, vale averla passata in piacere, o in travaglio.
Esempio: Boccac. nov. 13. 2. E mentre che della buona notte, che colei ebbe, sogghignando si ragionava.
Esempio: E Bocc. n. 77. 35. Rinieri sicuramente se io ti diedi la mala notte, tu ti se ben di me vendicato.
Definiz: Diremmo anche avere una buona, o una mala nottolata.
Esempio: Salv. Spin. Egli avrà pure avuto a buon conto in cambio di quella, ch'e' si prometta, una nottolata d'un'altra fatta.
Definiz: In proverb. e non è ancora andato a letto, chi ha a aver la mala notte, che è un minacciare, e pronosticare altrui male. Lat. Nondum evasit, quem sua poena manet.