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1) Dizion. 5° Ed. .
IMITANTE.
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IMITANTE.
Definiz: Partic. pres. di Imitare. Che imita.
Lat. imitans. –
Esempio: Bocc. Amet. 18: La spaziosa testa e distesa, imitante la neve per propia bianchezza, apparisce più bella.
Esempio: E Bocc. Amet. 76: Il sonno, imitante la morte, entrò nel mio misero petto.
Esempio: Parin. Poes. 44: Nè men pronto di quella (acqua odorosa) all'uopo istesso L'imitante un cuscin, purpureo drappo, Mostra turgido il sen d'erbe odorate, Che, ec.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che imita. –
Esempio: Segn. Agn. Lez. 24: Nel medesimo modo sono poesie quelle favole male imitanti, ma poesie non lodevoli nè lodate.
Esempio: Strozz. Oraz. 166: Circa a questo (modo di madrigale) non tralascerò, che invece d'introdurre un altro e' s'introduce alcuna volta sè stesso, sì come fece Dante nella sua Commedia; e ciò facendo, non meno si è imitante, che si sia il pittore, quando egli s'effigia da sè.
Definiz: § II. In forza di Sost. Colui che imita. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 3, 382: L'imitazione presuppone.... ammirazione nell'imitante.
Definiz: § III. E per Ciò che imita, rifà in modo rassomigliante, rappresenta, checchessia. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 389: Quello ch'ài a fare in tal caso.... è che tutti li colori che tu hai da imitare paragonino l'imitante coll'imitato a un medesimo lume, e che il tuo colore ec.