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1) Dizion. 5° Ed. .
ACCLAMAZIONE
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ACCLAMAZIONE.
Definiz: Sost. femm. Grido di gioia, d'approvazione, Applauso.
Dal lat. acclamatio. −
Esempio: Dat. Oraz. I, 2, 166: Difettose ed ingrate risonavano all'orecchie de' vassalli affezionati, le trionfali e felici acclamazioni, che si facevano alla casa Reale, senza il nome tanto aspettato del novello Delfino.
Esempio: Segner. Pred. 18: Non chieggo acclamazioni, non chieggo applausi; chieggo di piacer solo a voi.
Esempio: Red. Ditir. A. 77: Questo Evoè parrebbe una sorta di acclamazione, e che volesse dire: Bene a lui, secondo la scrittura greca.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 394: Questi motti, non sarebbe gran cosa che fossero presi dall'acclamazioni istesse fatte agl'imperatori.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 4, 50: Non si potrebbero con adeguate parole descrivere le esclamazioni, le acclamazioni, le grida, gli strepiti dinotanti un immenso giubbilo.
Definiz: § I. Per Elezione unanime, ed a viva voce. −
Esempio: Dat. Lett. 15: Con questa le mando la replica di ringraziamento, che fa l'Accademia al sig. Card. Pallavicino per aver gradito con tanta cortesia l'acclamazione fatta della sua persona.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 254: L'acclamazione di lui all'imperio seguì ec.
Definiz: § II. Per acclamazione, posto avverbial., parlandosi di elezioni e di deliberazioni, vale Unanimemente, A voce, A viva voce, Senza partito. −
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 187: Riportò sommo applauso il parere di Maghiscatzin, e tutti i voti erano inclinati a seguitarlo per acclamazione, quando chiese licenza di favellare uno de' senatori.