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1) Dizion. 5° Ed. .
INVENTATO.
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INVENTATO.
Definiz: Partic. pass. di Inventare. –
Esempio: Grazz. Pros. 129: Sicchè da Zoroastro e dagli altri in poco d'ora molti modi da farlo trarre narrati furono, fra i quali ad uno inventato dal Pilucca s'attennero, ec.
Esempio: Galil. Op. VI, 214: Tacerò d'alcuni miei privati discorsi, dimostrazioni e sentenze,... non mancando anco queste d'essersi talora abbattute in alcuni che con bella destrezza si sieno ingegnati di farsi con esse onore, come inventate da i loro ingegni.
Esempio: Ner. Art. vetr. 6: Altro modo di cavare il sale del polverino, che fa il cristallo tanto bello e chiaro quanto il cristallo di montagna, modo nuovo da me inventato.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 121: Tòrre o rubare una cosa altrui, allora si dice negli scrittori, quando l'istessa cosa in individuo inventata dall'uno, è poscia usata dall'altro.
Esempio: Red. Cons. 1, 136: Infino a qui egli è stato obbedientissimo in pigliare medicamenti usciti dalle scatole degli speziali, ed inventati dall'arte umana.
Esempio: Nell. Iac. Torment. 3, 2: Queste gazzettacce, che per lo più contengon cose inventate a capriccio di chi le scrive per guadagnare.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 252: E non erano,... in uso le lettere di cambio, posteriormente con lodevolissima accortezza inventate da i Fiorentini.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 118: Or bello sarebbe che ricusassimo, se ci fosse donato da Dio un occhio sì penetrante che giungesse a discernere i minimi atomi de' corpi terrestri, come a scoprire le meraviglie del cielo, pel piacere fanciullesco di valerci di strumenti inventati da noi!
Definiz: § I. In forma d'Add. Trovato coll'immaginazione, Non conforme al vero, Finto, Falso. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 154: Nè in ciò si ascolti la distinzion inventata di città o castella edificate innanzi o dopo alla perdita della lingua latina, perchè ec.
Definiz: § II. Detto di vocabolo, parola, e simili, vale Formato da chi parla o scrive. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 364: Parerà dunque lecito.... addimesticare alla nostra lingua parole straniere o inventate di nuovo.