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1) Dizion. 5° Ed. .
AFFEZIONE.
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AFFEZIONE.
Definiz: Sost. femm. Affetto, Passione, Disposizione dell'animo. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 467: Secondo Agostino, nel libro de' costumi della Chiesa, temperanza è affezione costringente l'appetito di quelle cose che sconciamente sono desiderate.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 32: L'affezioni nostre si formano secondo l'apprensione del nostro intelletto e della nostra fede; come verbigrazia, perchè credo in Dio potente e giusto, però mi s'ingenera affetto di temerlo.
Esempio: Montecchiell. Teol. mist. volg. R. 55: Secondo l'affezione dell'anima convien sia la conformità del corpo.
Esempio: Cic. Tusc. 62: Essendo rettamente chiamate tutte le affezioni dell'animo virtù, questo sia el proprio nome di tutte.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 60: Pampinea.... più per la sua affezione cognobbe l'animo delle compagne, che quello del re per le sue parole.
Definiz: § I. E per estensione, detto degli animali e anche delle piante. −
Esempio: Soder. Agric. 119: Hanno [gli alberi] varie e diverse affezioni e complessioni e contrarietà.
Definiz: § II. Per Sentimento affettuoso, Amore, Benevolenza; e anche semplicemente Propensione o Inclinazione ad amare. −
Esempio: Dant. Inf. 16: L'ovra di voi e gli onorati nomi, Con affezion ritrassi ed ascoltai.
Esempio: E Dant. Parad. 32: Orando, grazia convien che s'impetri, Grazia da quella che puote aiutarti; E tu mi seguirai con l'affezione, Sì che dal dicer mio lo cuor non parti.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 222: Con grandissima affezione la persona di lui ed i suoi costumi considerando, d'occulto amore ferventemente di lui s'accese.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 17: Come vi vide [o donne], sole da lui desiderate foste, sole addomandate, sole con l'affezion seguitate.
Esempio: Tolom. Lett. 3: Dell'obbligo ch'io ho con voi per questa vostra affezione verso le cose mie,.... spero che per un'altra mia vi scriverò più a pieno.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 185: Con quella affezione sa Iddio vi porto, vi ricordo a riguardarvi.
Esempio: Fag. Comm. 5, 352: Conobbe ancora la vostra soverchia affezione al risparmio.
Definiz: § III. Per similit., detto degli animali. −
Esempio: Dant. Parad. 25: Sì come quando il colombo si pone Presso al compagno, l'uno e l'altro pande, Girando e mormorando, l'affezione.
Esempio: Domen. Plin. 261: Le scimie portano grandissima affezione a' lor figliuoli.
Definiz: § IV. Per Desiderio; ma in questo senso non è ora molto usato. −
Esempio: Dant. Parad. 4: Potesti da Piccarda udire, Che l'affezion del vel Gostanza tenne.
Esempio: But. Comm. Dant. ivi: L'affezion del vel: cioè la voluntà e lo desiderio della religione monacale, che è significata per lo velo.
Esempio: E But. Comm. Dant. 1, 678: Vedi che del disio: cioè per lo desiderio ch'i' ho di parlargli; ver lei mi piego: cioè per la grande affezione che n'avea, finge che si piegasse in verso la fiamma.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 479: In questi versi denota sì per le dolci parole, sì per la comparazione, la grande affezione che queste anime aveano di sapere ec.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 31: Io ve lo dico per affezïone, Pur non so s'io più dica fame o sete, Ch'io tengo della vostra salvazione.
Definiz: § V. E per Alterazione, Perturbazione nel modo d'essere di checchessia; Modificazione. −
Esempio: Passav. Specch. Penit. 260: E però, secondo le passioni e l'affezioni, più e meno, secondochè la persona è più e meno affetta e passionata, intervengono varj e diversi sogni.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 334: Venendo toccato [il corpo animato] verbigrazia sotto le piante de' piedi, sopra le ginocchia, o sotto l'ascelle, sente, oltre il comun toccamento, un'altra affezione, alla quale noi abbiamo imposto un nome particolare, chiamandola solletico.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 4, 338: Sentendo l'anima sensitiva nel lor passaggio [de' minimi ignei] i toccamenti, sente quell'affezione grata o molesta, che noi poi abbiamo nominata caldo, bruciore o scottamento.
Esempio: Magal. Lett. At. 422: Potete voi mai dir altro, se non che l'anima agisce secondo i fantasmi che le pervengono dagli organi de' sensi esterni, e gode o patisce secondo le placide o le violenti affezioni delle membra?
Esempio: Cocch. Disc. 1, 137: Le naturali e scientifiche ricerche, le quali discuoprono le necessarie affezioni della materia e le forze di ciaschedun corpo, contribuiscono più di tutti gli studj all'umana felicità.
Definiz: § VI. Affezione. Term. de' Medici. Stato morboso del corpo animale, o di alcuna delle sue parti; onde dicesi Affezione isterica, Affezione ipocondriaca e simili, secondo i membri che a tale stato soggiacciono. −
Esempio: Lib. Cur. Febbr. 29: Aliquante fiate è cotidiana, sì come si puote vedere in quello febbricitante, il quale sopraviene d'affezione di cuore e di stomaco.
Esempio: Bertin. Specch. 21: Andate a studiare i nominati autori là dove nervosamente discorrono dell'isteriche affezioni, che volgarmente appellansi uterine.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 497: Quando si parla di un'affezione ipocondriaca o isterica o scorbutica, anche separatamente considerate, si parla di mali ostinatissimi e ribelli.
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 110: Nasce naturalmente il sospetto, che tal male possa tuttavia considerarsi nei limiti dell'affezione ipocondriaca, cioè affezione nervosa, convulsiva, massime delle parti del corpo più membranose.
Definiz: § VII. Affezione. Term. de' Grammatici; lo stesso che Accidente, Affetto. −
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 146: L'indicativo modo, che dimostrativo meglio si direbbe, ha presso di noi, al parer de' grammatici, otto tempi, o per parlare propriamente, tre tempi e cinque affezioni di essi.
Definiz: § VIII. E Term. de' Matematici. Proprietà, Attributo. −
Esempio: Magal. Lett. At. 62: Per non tediarvi coll'enunciazione di tanti altri suoi teoremi, l'uno più ammirabile dell'altro, io considero e dico: Di tutte queste cose, che finalmente non sono altro che pure affezioni della quantità, parte io ne veggo con gli occhi e colla ragione.
Esempio: Agnes. Inst. anal. 440: Un arco qualunque infinitesimo B C di qualsivoglia curva, avrà le stesse affezioni e proprietà dell'arco di circolo ec.
Definiz: § IX. Prezzo di affezione, diciamo il Prezzo ch'è maggiore del giusto, e che si misura dalla bramosia che altri ha di comprare un oggetto.