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1) Dizion. 5° Ed. .
GUATTIRE.
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Dizion. 5 ° Ed.
GUATTIRE.
Definiz: Neutr. Propriamente vale Abbaiare che il cane da caccia fa quando sente la passata della lepre, o quando la insegue; ma vale altresì semplicemente Abbaiare, Latrare.
È forma varia di guaire. –
Esempio: Salvin. Opp. 41: Ma poi quando egli (il cane sagace) per l'aere Chiapperà l'orma, giubbila e guattisce Festoso.
Esempio: E Salvin. Opp. 162: E poichè giunti fiano all'estremo Della felice traccia, della fiera Al vario covo, tosto quello sbalza Di mano al cacciatore assai guattendo In miserabil guisa; giubilando ec.
Esempio: E Salvin. Iliad. 596: Or come vanne Una pantera da profondo bosco Incontro ad uomo cacciatore, e nulla Nel cor paventa, o teme, allorch'udio Il guattire de' cani; che se ancora Prevenendo ei feriscala, ec.
Esempio: E Salvin. Odiss. 284: Di repente Ulisse Videro i cani, matti abbaiatori. Essi addosso gli corsero guattendo.
Definiz: § I. E detto per estensione di fiere. –
Esempio: Salvin. Inn. Omer. 608: E 'l grande ombroso bosco suona Dal guattir delle fiere orribilmente.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Odiss. 248: Alberga quivi Scilla, ch'orribilmente urla e guattisce.