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Dizion. 5° Ed. .
LACERATO e per sincope LACERO.
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LACERATO e per sincope LACERO. Definiz: | Partic. pass. di Lacerare. |
Lat. laceratus. – Esempio: | Bald. Vit. Feder. 3, 13: Impose obbligo di ristorare a spese loro la ròcca lacerata dall'artiglierie. |
Esempio: | Pallav. Perfez. crist. 504: Veggendosi spesso grandissimi personaggi tormentati, storpiati, travisati, lacerati da questa fierissima peste, con disperazione e di sanare e di migliorare. |
Esempio: | Metast. Dramm. 6, 134: Pieno del tuo delitto Lacerato, trafitto Da' seguaci rimorsi, ove salvarti Da lor non troverai. |
Definiz: | § I. In forma d'Add. Fatto in pezzi, Sbranato; od anche semplicemente Straziato, Malconcio: detto così di persona o sue membra, come di cosa. – | Esempio: | Cellin. Vit. 351: Avendola molto ben pesta, lei giurava di non mai più voler tornar da me.... Ancora vedevo lei esser tutta lacerata, livida e enfiata, ec. |
Esempio: | Tass. Gerus. 8, 67: Inulto giace; e su 'l terreno ignudo Lacerato il lasciaro ed insepulto. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 17, 50: Io sterparògli il core: io darò in pasto Le membra lacerate agli avoltoi. |
Esempio: | Serdon. Stor. Ind. volg. 43: Ma quando videro.... quattro uomini stramazzati, morti, e laceri in un momento, allora ec. |
Esempio: | Algh. Litot. 100: E non v'è da temere che la piaga si possa infistolire, fino a tanto che quello che vi è di lacerato e marcito non si sia totalmente separato. |
Esempio: | Fiacch. Fav. 120: Quel margine del campo, ove confine Ha col sentiero, un arboscello accoglie: Misero! esposto a pubbliche rapine, Altro non ha che lacerate foglie. |
Esempio: | Mont. Poes. 1, 239: E la Discordia pazza, il capo avvolta Di lacerate bende e di serpenti. | Esempio: | Lambr. Elog. 34: Sgorgò l'umor nero, e penetrando forse dallo stomaco lacerato in quel ohe i medici chiamano sacco del peritoneo, mortificò a un tratto la vita. |
Definiz: | § II. Per similit. – |
Esempio: | Fag. Rim. 3, 206: Andrò il settembre contra i fichi in villa.... Senza aver di pietade una scintilla, Io gli scorticherò colle mie mani.... Colle dita di poi fattone brani, Me gli voglio ingoiar spedito e ratto.... E quei piangenti e lacerati affatto ec. |
Definiz: | § III. E figuratam. – |
Esempio: | Davil. Guerr. civ. V. 1, 414: Con che forze poteva il Re, con il regno lacerato e diviso, e ridotto in diffidanza d'ambedue le fazioni, intraprendere e governare una guerra di tanto peso? |
Definiz: | § IV. E detto di veste, per Strappato, Stracciato; ed anche Consunto, Logoro, Lacero. – |
Esempio: | Colonn. Guid. N. 531: Tantosto si spogliòe le sue vestimenta, e misesi uno lacerato e vile vestimento vecchio. |
Definiz: | § V. Per Ingiuriato, Offeso, Vituperato; detto di persona. – |
Esempio: | Firenz. Comm. 398: E io credetti aver preso marito, e aver trovato la casa mia; e io ne son venuta in carcere, stiava, e di continuo lacerata e maltrattata. |
Definiz: | § VI. E per Biasimato, Censurato, aspramente, in tutte le sue parti; detto di lavoro, opera, e simili. – |
Esempio: | Speron. Op. 4, 196: Parvi adunque, che questa tragedia lacerata fusse composta così a caso da chi la scrisse, come disse il maledico? |
Definiz: | § VII. In forza di Sost. Persona lacerata, straziata; Ferito. – |
Esempio: | Dat. Vit. Pitt. 56: Fra tanto Parrasio, non so se più disposto a dipignere, o vero a incrudelire, dicea: Percuoti, tormenta;... tormenta dell'altro;... mantienlo in questo stato. Tale appunto esser dee il volto d'un lacero e d'un moribondo. |
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