Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LACERATO e per sincope LACERO.
Apri Voce completa

pag.19


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LACERATO e per sincope LACERO.
Definiz: Partic. pass. di Lacerare.
Lat. laceratus. –
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 13: Impose obbligo di ristorare a spese loro la ròcca lacerata dall'artiglierie.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 504: Veggendosi spesso grandissimi personaggi tormentati, storpiati, travisati, lacerati da questa fierissima peste, con disperazione e di sanare e di migliorare.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 134: Pieno del tuo delitto Lacerato, trafitto Da' seguaci rimorsi, ove salvarti Da lor non troverai.
Definiz: § I. In forma d'Add. Fatto in pezzi, Sbranato; od anche semplicemente Straziato, Malconcio: detto così di persona o sue membra, come di cosa. –
Esempio: Leggend. S. Marg. C. 13 t.: Io vidi quello divoratore abattuto e lacerato.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 59: Avea, come Atteon, già tutto il dosso Pelato, infranto, e lacerato, e morso.
Esempio: Cellin. Vit. 351: Avendola molto ben pesta, lei giurava di non mai più voler tornar da me.... Ancora vedevo lei esser tutta lacerata, livida e enfiata, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 67: Inulto giace; e su 'l terreno ignudo Lacerato il lasciaro ed insepulto.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 50: Io sterparògli il core: io darò in pasto Le membra lacerate agli avoltoi.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 43: Ma quando videro.... quattro uomini stramazzati, morti, e laceri in un momento, allora ec.
Esempio: Algh. Litot. 100: E non v'è da temere che la piaga si possa infistolire, fino a tanto che quello che vi è di lacerato e marcito non si sia totalmente separato.
Esempio: Fiacch. Fav. 120: Quel margine del campo, ove confine Ha col sentiero, un arboscello accoglie: Misero! esposto a pubbliche rapine, Altro non ha che lacerate foglie.
Esempio: Mont. Poes. 1, 239: E la Discordia pazza, il capo avvolta Di lacerate bende e di serpenti.
Esempio: Lambr. Elog. 34: Sgorgò l'umor nero, e penetrando forse dallo stomaco lacerato in quel ohe i medici chiamano sacco del peritoneo, mortificò a un tratto la vita.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 206: Andrò il settembre contra i fichi in villa.... Senza aver di pietade una scintilla, Io gli scorticherò colle mie mani.... Colle dita di poi fattone brani, Me gli voglio ingoiar spedito e ratto.... E quei piangenti e lacerati affatto ec.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 414: Con che forze poteva il Re, con il regno lacerato e diviso, e ridotto in diffidanza d'ambedue le fazioni, intraprendere e governare una guerra di tanto peso?
Definiz: § IV. E detto di veste, per Strappato, Stracciato; ed anche Consunto, Logoro, Lacero. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 531: Tantosto si spogliòe le sue vestimenta, e misesi uno lacerato e vile vestimento vecchio.
Definiz: § V. Per Ingiuriato, Offeso, Vituperato; detto di persona. –
Esempio: Firenz. Comm. 398: E io credetti aver preso marito, e aver trovato la casa mia; e io ne son venuta in carcere, stiava, e di continuo lacerata e maltrattata.
Definiz: § VI. E per Biasimato, Censurato, aspramente, in tutte le sue parti; detto di lavoro, opera, e simili. –
Esempio: Speron. Op. 4, 196: Parvi adunque, che questa tragedia lacerata fusse composta così a caso da chi la scrisse, come disse il maledico?
Definiz: § VII. In forza di Sost. Persona lacerata, straziata; Ferito. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 56: Fra tanto Parrasio, non so se più disposto a dipignere, o vero a incrudelire, dicea: Percuoti, tormenta;... tormenta dell'altro;... mantienlo in questo stato. Tale appunto esser dee il volto d'un lacero e d'un moribondo.