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1) Dizion. 5° Ed. .
GASTIGATO e CASTIGATO.
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GASTIGATO e CASTIGATO.
Definiz: Partic. pass. di Gastigare e Castigare.
Lat. castigatus. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 68: Per la qual cosa gastigato dal primo dolore della perdita, conoscendo che egli aveva assai, per non incappar nel secondo, a se medesimo dimostrò, quello che aveva, senza voler più, dovergli bastare.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 362: Parole ben premeditate nell'intelletto, e gastigate poi dalla lima, con riciderne quanto vi fosse d'ambizioso o di straniero.
Definiz: § I. In forma d'Add. Che ha ricevuto gastigo, Punito; riferito anche a falli, colpe, e simili. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 54: Secrete alcuni di l'orecchie tiene Con grande affanno il castigato Mida.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 12: E tale inreverenza, e tale insulto Verso i ministri pubblici Non veder gastigato?
Definiz: § II. E per Corretto, Ripreso, Ammonito: anche figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 289: Così la mala opinione nella mente non gastigata, nè corretta, cresce e multiplica, sicchè la spiga della ragione, cioè la vera opinione, si nasconde, e quasi sepulta si perde.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 587: Chi per dolci parole gastigato non si corregge, bisogna che più aspramente sia ripreso.
Definiz: § III. E per Emendato, Corretto, Purgato da mende: detto di scritti, opere d'arte, e simili; nel qual senso dicesi oggi Castigato. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 1: Estimando men male lasciarlo (il libro) veder poco castigato per mia mano, che molto lacerato per man d'altri.
Esempio: E Castigl. Corteg. V. 40: E perciò è ragionevole che in questa [scrittura] si metta maggior diligenza per farla più colta e castigata.
Definiz: § IV. Detto di stile, lingua, e simili, vale Puro, Non difettoso; ed altresì di scrittore, o artista, che abbia tali doti. Anche in tal senso dicesi oggi Castigato. –
Esempio: Varch. Ercol. 287: Dice, che gli darebbe il cuore di provare.... l'idioma fiorentino in sè esser pessimo di tutti gli altri toscani, e il lucchese insieme col pisano essere più gastigato e terso di tutti gli altri.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 3: Lodovico Prospero Fontana, dipintore più pratico e precipitoso, che terso e ben gastigato.
Esempio: Lam. Dial. 23: Pure hanno negligentato d'usare una castigata latinità.
Definiz: § V. Detto di piante, vale. Regolato, Ridotto alla debita forma; ed altresì Correttone il soverchio rigoglio. –
Esempio: Bemb. Asol. 5 t.: Onorati allori lungo il muro vie più nel cielo montando, della più alta parte di loro mezzo arco sopra la via facevano, in maniera folti e gastigati, che niuna lor foglia fuori del commandato ordine parea che ardisse di si mostrare.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 25: Rinnovando spesso la terra ai piedi delle viti o frutti con tenerli gastigati col potare.
Definiz: § VI. E per similit. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 246: Bene dee esser serrata e murata la capanna [dell'uccellare] con quattro uscite sole basse, ed essa non più che all'altezza di quanto stende sopra di sè il braccio un uomo, tenuta ben gastigata e pulita.