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DISCORDANZA.
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DISCORDANZA.
Definiz: Sost. femm. L'essere discordante, Il non concordare con altri in checchessia; e più particolarmente Diversità di voleri, di opinioni, di giudizj, e simili; Dissenso. ‒
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 50: Essere discordi dalla sua volontade (di Dio); la quale discordanza è impossibile ad essere in Paradiso.
Esempio: Lorin. Fortif. 61: In quanto poi alle discordanze fatte da coloro che ne vogliono disputare (del modo di fabbricar fortezze), e che non si confrontano di opinioni; questo dipende dalle cause sudette, cioè che pochi di loro intendono le ragioni.
Definiz: § I. E detto di cose, per Diversità, Differenza, Disformità, e simili. ‒
Esempio: Lat. B. Tesorett. 70: Convene.... Che la lor discordanza (dei quattro elementi) Ritorni in agguaglianza; Chè ciascun è contrario All'altro, ch'è disvario.
Esempio: Dant. Conv. 231: Per la discordanza che ha [questa canzone] con quella [ballata].
Definiz: § II. E come Term. delle Arti del disegno, vale Mancanza di accordo, di armonia, fra le varie parti: e detto in particolare dei colori, denota Accozzo dei medesimi che faccia all'occhio spiacevole impressione; e anche semplicemente Diversità di tuono. ‒
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 158: L'unione nella pittura è una discordanza di colori diversi accordati insieme, i quali nella diversità di più divise, mostrano differentemente distinte, l'una dall'altra, le parti delle figure; come le carni dai capelli, ed un panno diverso di colore dall'altro. Quando questi colori son messi in opera accesamente e vivi con una discordanza spiacevole,... il disegno ne viene ad essere offeso.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 159: Nella pittura si debbono adoperare i colori con tanta unione, che e' non si lasci uno scuro ed un chiaro sì spiacevolmente ombrato e lumeggiato, che e' si faccia una discordanza ed una disunione spiacevole.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 173, 2: Varietà, bellissimo attributo delle pitture,... è quella piacevole discordanza che apparisce fra l'una e l'altra cosa rappresentata, in modo tale, che insieme col variar delle parti, si scuopra una certa maravigliosa concordia nel tutto.
Definiz: § III. E figuratam., riferito al corpo dell'uomo, trovasi per Mancanza di armonia fra la condizione sua ordinata e naturale e quella attuale; Alterazione che lo contraffà, lo sconcia. ‒
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 111: Seneca disse: se tu se' sobrio ed attemperato, prenditi guardia che i movimenti di tuo cuore e di tuo corpo non sieno laidi nè disavenanti; chè de' laidi ordinamenti del cuore viene discordanza del corpo.
Definiz: § IV. Si usò come Term. dei Grammatici, per Sconcordanza. ‒
Esempio: Grazz. Rim. 2, 194: E spesso fare Le discordanze, scrivendo in volgare.
Esempio: E Grazz. Rim. 2, 268: O gran minchioneria, Veder le vostre goffe e vane stanze Piene di passerotti e discordanze!
Esempio: Salv. Avvert. 1, 156: Piena di discordanze si truova quasi ogni riga.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 80: Oggi diciamo il podestà, e facciamo discordanza in genere.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 98: Pronome non può essere, perchè sarebbe una discordanza chiarissima.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 105: Preso da' circostanti, non per discordanza di grammatica, ma per annunzio di verità, fu cagione ec.
Definiz: § V. Detto di voci, suoni, e simili, vale Disaccordo, Dissonanza: ma non è comune. ‒
Esempio: Fr. Iac. Tod. 366: Tutti cantano a una voce, Senza nulla discordanza.