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1) Dizion. 5° Ed. .
DENOTARE e DINOTARE.
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DENOTARE e DINOTARE.
Definiz: Att. Dimostrare, Dare a conoscere, Dare indizio di checchessia; e più specialmente dicesi di atti, parole, segni, e simili.
Dal lat. denotare. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 31: Pare denoti questa diversità di parlare qualche difficoltà nell'accordo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 317: Ne viene la età, che ci denota che ne viene il tempo di ridurci alla patria.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 471: Sì come l'esser amato dinota bellezza, cioè virtù nella cosa amata, così l'amare dinota virtù nell'amante.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 57: Ogni atto lor (di due gran Baroni) pacifico dinota, Che vengon come amici al Capitano.
Esempio: Segner. Mann. magg. 3, 3: Questo [segno della Croce] dovevano inalberare i più nobili personaggi,... per dinotare quale era la loro gloria.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 267: La terminazione in issa, oltre il denotare origine in greco e in latino,... può anche indicare diminutivo.
Definiz: § I. E per Indicare, Segnare. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 18: Nel tempo che l'oriuolo suona, di già quel tempo che vuol denotar quel suono, è passato.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 7: Risulta il numero 90.... a dinotare gli anni che allor contava essa Colonia.
Definiz: § II. E per Specificare, Designare. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 677: Nel presente canto parla in universale; e nel seguente canto tratterà di tale forma in singulare, nomando, e denotando ogni lineazione e singularitade.
Esempio: Med. L. Op. 4, 133: Dice adunque, lassare a chi le vuole le pompe e gli alti onori e le pubbliche magnificenze;... e per questo denota gli ambiziosi, e quegli che a sommo studio cercano gli onori. Dice dipoi che cerchi ancor chi vuole le civili delicatezze, e per questo denota tutti i piaceri e lascivie umane.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 119: Perchè denotando gli spiriti meritevoli di maladizione, gli appella demonj?
Definiz: § III. Detto di parole, voci, locuzioni, frasi, e simili, vale Significare, Esprimere, ed anche Indicare. –
Esempio: Giacomin. Oraz. 44: Dir possiamo, non doversi le metafore ammettere ne le definizioni a denotare il genere de la cosa definita.
Esempio: Segner. Mann. apr. 3, 6: Il che dinota che la conversione dee conformarsi al profondo.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 153: Abbassamento denota il grado, al quale dopo il suddetto salto dell'immersione, si riduce l'acqua nel cominciare a pigliare il freddo.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 5: In ebreo, col vocabolo istesso di sepher, e i libri si dinotano e gl'instrumenti.
Definiz: § IV. Vale anche Rappresentare. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 26: Presupponendo, che quel poco di foglio bianco, che resta tra le due linee estreme e la media, dinoti la bianchezza de' denti.
Definiz: § V. Vale Significare per simboli, Simboleggiare. –
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Il granchio poi Dinota gravità: questa è mia propria Virtù.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 181: Se uno dissimula, che quell'effigie di bronzo, fatta a guisa di un serpente impiccato, denotasse la figura della croce del Signore.
Definiz: § VI. Trovasi per Dare indizj onde riconoscere alcuno, Contrassegnare. –
Esempio: Cant. Carn. 241: Che i falsator di gioie oggi son tanti, I quai noi denotando a tutti andiamo; Nè come quel facciamo, Che per lodar sè stesso altrui riprende, Ma sol per avvertir chi non intende.