Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FISCELLA.
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FISCELLA.
Definiz: Sost. femm. Piccola cesta o zana, intessuta di giunchi o di vimini, o d'altra simil materia; Cestella. Voce propria, più, che altro, del linguaggio poetico.
Dal lat. fiscella. –
Esempio: Pallad. Agric. 153: Vino di melegrane si confetta mettendo i granelli mondi diligentemente in fiscella, ovvero sportella di palme, e premendole in una conca, e lievemente cocendolo infin che torni a mezzo.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 20 var.: Ma non potendolo celare, prese una fiscella, e impeciolla; e impegolata che l'ebbe, missevi dentro lo figliuolo.
Esempio: Savonar. Pred. 7: Toglie questa fiscella e questa cesta fatta di giunchi, e serrala e saldala col bitume e con la pece.
Esempio: Car. Eneid. 7, 174: Gran forme di focacce e di farrate In vece avean di tavole e di quadre, E la terra medesma e i solchi suoi Ai pomi agresti eran fiscelle e nappi.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 6: E vede un uom canuto all'ombre amene Tesser fiscelle alla sua gregge accanto.
Esempio: Bald. Vers. 120: L'altro di giunchi Fabbricava fiscelle, ove dovea Stringer in duro cacio il molle latte.
Esempio: E Bald. Vers. 167: Rotonda forma Di grasso cacio, che da' topi ingordi Ei difendea dentro fiscella appesa Al negro colmo.
Esempio: Parin. Poes. 3, 236: Vien, pescatrice mia, vieni, ti prego; Io vo' farti un bel don di due fiscelle: Vedi che i giunchi io vo torcendo e piego.
Definiz: § E per Ciò che è contenuto nella fiscella. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 27: Un brieve, che.... giammai le mie labbra noi toccarono, ma sempre l'ho guardato nettissimo nella mia tasca, d'allora che per una capra e due grandi fiscelle di premuto latte il comperai da un navigante.