Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CAPACCIO
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CAPACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Capo. Capo per lo più grosso e deforme. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 180: Come eran vecchi quei muli, magri quei cavallacci, e avevan quei capacci pieni di piaghe vecchie.
Esempio: Cellin. Vit. 192: Il quale aveva un capaccio come un corbello.
Esempio: Crudel. Rim. 115: Auguro una mazzuola criminale Sopra codesto capaccio cornuto.
Definiz: § I. E figuratam. Ingegno ottuso, Poca apprensiva. –
Esempio: Red. Lett. 1, 62: Il mio capaccio duro ha fatta una fatica da bestie per trovare, e intendere la costruzione di questa strofe ottava; pure, per grazia di Dio, l'ha compresa.
Esempio: Menz. Sat. 140: Intanto io giurerò che 'l tuo capaccio Gli Dei, che di lassù 'l giudicio danno, L'han pien di pan bollito e di migliaccio.
Definiz: § II. E per Uomo ostinato e caparbio; per lo più, per poco intelletto. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 258: Son per lo più capacci da sassate, Che non gli muoveria nè men un argano Da quelle cose ch'han deliberate.
Definiz: § III. Dicesi anche per Uomo tristo, di malvagia natura.
Definiz: § IV. Capaccio dicesi per Accapacciatura, Testa pesa, confusa, per dolore non grave.