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1) Dizion. 5° Ed. .
MARTELLATA.
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MARTELLATA.
Definiz: Sost. femm. Colpo di martello. –
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 398: Risponderai (o Pietro) al suon di quelle martellate con lodi a Dio, con affettuose preghiere per li tuoi medesimi crocifissori?
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 28, 339: Indi si rompe il sasso a forza di gran biette di ferro e di gravissime martellate.
Esempio: Segner. Crist, instr. 3, 541: Avviene al cuore de' peccatori come avviene al ferro, che dopo essere stato lungamente nell'aceto, resiste alle martellate.
Esempio: E Segner. Op. 2, 474: Li conficcan le mani (a Cristo), con orride martellate, a quel duro tronco, gli conficcano i piedi.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 61: Il quale tira a lui tal martellata, Che n'ebbe quasi a fare una frittata.
Esempio: Tagl. Lett. scient. 165: Se un globo d'oro si riduca a forza di martellate in una sottilissima lamina, non v'ha dubbio che ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 354: Quell'ascoltar il suono delle parole, quel vedere i volti e i gesti di chi le proferisce, sono tante martellate che scolpiscono altamente le immagini delle cose insegnate nell'animo de' discepoli.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 186: Colla ovvia figura della repetizione, che a fare impressione nell'animo è, per così dire, una martellata di più; io dico assolutamente che ec.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 116: Dove ci era bisogno di repetere una stessa parola (il che faceva giuoco all'oratore che su facevavi la sua forza, e con tante, per dir così, martellate la ripicchiava e ribadiva), il traduttore, per variare, la cambiava in altra.
Definiz: § II. Martellate, per similit., diconsi Quelle trafitte ripetute di acuto dolore, che talvolta si sentono nel capo, o in qualsiasi altra parte del corpo ammalata, o comecchessia offesa.