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1) Dizion. 5° Ed. .
INCESPICARE.
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INCESPICARE.
Definiz: Neutr. Rimanere coi piedi avviluppato, intricato, in cespi, cespugli, e simili, che impediscano l'andare, o espongano al rischio di cadere; detto sia di persona, sia di animale.
È forma allungata di incespare. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 257: Se gli venisse messo il piè manco innanzi al diritto, o se incespicasse o cadesse, non debbia andare più oltre.
Esempio: Bocc. Filoc. 488: E alcuni incespicando e avvolgendo le gambe, caddero.
Esempio: Sacch. Rim. G. 26: E son già tal vedute Incespicar andando a petto tese, Che d'un palchetto par che sian discese.
Esempio: Pataff. 10: Incespicando si dimergolava.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 500: La lingua si scioglia, Si canti, si bea, S'incespichi e sdruccioli; Chè onor del bere È gir con passi non diritti e tremuli, E quasi vituperio è non cadere.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. appr.: Quai satiri, Stiamo qui cantando, danzando, Incespicando e sdrucciolando Ove ec.
Esempio: Pindem. Poes. 285: Quando il corso Di galoppo stendea [il cavallo] per vie fiorite, Quando tentava le più inculte, e in due Anco o in tre luoghi incespicò.
Definiz: § Figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 102: Perciò veggono elli Iddio per fede illuminata quanto alla volontade della chiaritade che viene del dono d'intendimento perciò che l'uomo conosce suo criatore, e ciò ch'appartiene a salute d'anima, sanza dottare e sanza incespicare.
Esempio: S. Antonin. Lett. 40: Questa è la seconda parola detta in sulla croce, che ti illumina nel cammino di questa vita, che non incespichi.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 146: Di maniera che l'intender umano in una parola stessa miseramente incespica.