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ARRA.
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ARRA.
Definiz: Sost. femm. Pegno in danaro, o in altra cosa di valore, che in un contratto di compra, o di opera convenuta, si dà per sicurtà dall'una delle parti contraenti, il quale si perde non istando ai patti. Oggi più comunemente Caparra.
Dal lat. arrha. –
Esempio: Scal. Claustr. 440: Acciò che noi non pensiamo che l'arra sia la somma del pagamento e del prezzo.
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 4, 40: Debbia.... pagare per arra, di fiorini piccioli, soldi due.
Esempio: Ar. Comm. 2, 156: Ho già vendutole [le schiave], E n'ho l'arra, e domani tornar debbono Col prezzo i compratori.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 223: Chi serba l'arra, di ragione È obbligato a mantenere il patto.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Non è nuova agli orecchi miei tale arra.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Fece l'uom buono a bene, e questo loco Diede per arra a lui d'eterna pace.
Esempio: Vill. G. 177: Tornando i detti ambasciadori d'Alamagna, per insegna e arra della venuta di Curradino si fecero donare la sua mantellina di vaio.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 249: Acciò che tu questo creda, io ti voglio dare un bascio per arra.
Esempio: Savonar. Poes. 24: L'arra di vita eterna La mente gusterà.
Esempio: Tass. Lett. 4, 187: Le manderò qualche mio componimento, quasi un'arra de la mia buona volontà o un pegno de la mia fede.
Esempio: Spolver. Colt. Ris. 4, 1209: Tre volte a lui Balenando a sinistra il ciel rispose, Segno di pace, e del già fermo nodo Arra eterna e di fè.