Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
ANCORACHÈ, e ANCORCHÈ.
Apri Voce completa

pag.170


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
ANCORACHÈ, e ANCORCHÈ.
Definiz: Congiunzione contrariante, e manda per lo più al subiuntivo, e vale lo stesso che Benchè, Quantunque, e gli altri di questa schiera. Lat. etiamsi, tametsi, quamquam. Gr. εἰ καί.
Esempio: Bocc. nov. 7. 6. Ancorachè per vista in ogni parte conosciuto non fosse, per nome, e per fama, quasi niuno era, che non sapese chi fosse Primasso.
Esempio: E Bocc. g. 6. f. 16. Ancorchè tutti si maravigliasser di tali parole ec.
Esempio: E Bocc. nov. 81. Alessandro, ancorchè gran paura avesse, stette pur cheto.
Esempio: Dant. Inf. 30. Ancorchè mi sia tolto Lo muover per le membra, che son gravi, Ho io il braccio ec.
Definiz: §. Talvolta manda ancora all'Indicat.
Esempio: Bocc. Filoc. l. 7. Ma senza li miei compagni, co' quali voglio conferire le udite cose, niuna cosa farei, ancorchè facendolo senza loro, conosco, che saria ben fatto.
Esempio: E Teseid. 12. E tu sacra Diana, e Citerea, Delli cui cori il numero minore Far mi conviene, ancorch'io non volea.
Definiz: §. II. Usasi altresì Ancora che in due parole.
Esempio: Buon. rim. 36. Ma tua mercede, ancora Che 'l mio fin sia dappresso, Non mi rende a me stesso.