Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DISSETARE.
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DISSETARE.
Definiz: Att. Cavare la sete. ‒
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 416: Sulle viti L'uva dolce bevanda t'apparecchia All'arsa gola: essa men chiede ancora; Chè se il vuoi, delle man fatto scodella, Senza ammostar, puoi dissetarla al fiume.
Esempio: Fosc. Poes. 248: E quando quel sapor venne a Corinna Sul labbro, vinse tra l'elee quadrighe Di Pindaro i destrier, benchè Ippocrene Li dissetava, e li pascea dell'aure Eolo (qui in locuz. figur.).
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Dant. Parad. 7: Io dubitava, e dicea: Dille, dille, Fra me, dille, diceva, alla mia Donna, Che mi disseta con le dolci stille.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 227: Mi disseta; cioè mi sazia la sete, cioè lo desiderio del sapere.
Definiz: § II. Neutr. pass. dissetarsi Cavarsi la sete. ‒
Esempio: Dat. Selv. epit. 15: Si disseta al rio, E sul duro terren trae dolci sonni.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 57: Ma perchè il gregge a dissetarsi ei mena Quivi, ed altro non v'è comodo loco, Chiude lo scolo.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 195: Insino al diluvio gli uomini, dissetandosi delle sole acque, si erano pasciuti delle erbe e delle frutta che la terra e gli arbori somministravano loro spontaneamente.
Definiz: § III. E figuratam. ‒
Esempio: Niccol. Arnal. 3, 7: Ma poi che al fonte della sua dottrina Ognun si dissetò, ec.