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MATRICE
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MATRICE.
Definiz: Sost. femm. Viscere cavo nel ventre della femmina degli animali vivipari, dov'ella concepisce, e dove il feto si forma, si nutre e cresce sino al tempo del parto; Utero.
Dal lat. matrix. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 10: Spessamente si fa nella matrice una infertà, la quale è detta mola, quando nella matrice nasce carne e bugiarda pregnezza.
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn. P. 215: Aristotile dice che la matrice è uno membro naturale dentro della femmina, uno poco dinanzi alla porta che riceve la semenza dell'uomo, quand'eglino ingenerano.
Esempio: Volg. Pist. Vang. M. 120: Ogni maschio, che apre le matrice, sarà chiamato santo di Dio.
Esempio: Leggend. B. Umil. 14: Spesse volte, in casa del marito, fue sì fortemente gravata di dolore di stomaco e di matrice, che parea che partorisse sempre.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 152: Noi stimavam che Questa fusse o una doglia di stomaco, O una stretta di mal di matrice, Che si passassi.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 172: Ha fatte molte curiose e diligenti osservazioni sopra le ovaie delle vacche e delle pecore, la prima delle quali fu quella di una vacca, avente nella matrice un feto di quindici giorni in circa o di tre settimane.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 173: Gli furono.... portate.... tre matrici di vacche.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 185: Assorbimento della matrice.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 83: Ogni sementa è perfetta innanzi che 'l sole entri nell'ariete: imperciocchè allora non trovando i semi nelle sue matrici, ma nella matrice della terra, gli trarrà fuori, e gli moverà col vivifico lume.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 378: Quelle [selve] che sono dalla natura prodotte, si fanno per umore, e per semi naturalmente nella matrice della terra contenuti, i quali, per la virtù del cielo, escono fuori alla sommità della terra.
Esempio: Galil. Op. VII, 428: Ma per terra che cosa intendete voi? Forse questa ch'è sparsa per le campagne, la quale si rompe con le vanghe e con gli aratri, dove si seminano i grani e si piantano i frutti, e dove spontaneamente nascono boscaglie grandissime, e che in somma è l'abitazione di tutti gli animali e la matrice di tutti i vegetabili?
Esempio: Red. Esp. nat. 95: Dentro non ànno (le coccole del pepe di Ciapa) polpa di sorta alcuna, ma son piene di due o di tre o di quattro semi neri duretti e senza scorza, i quali semi occupano tutto il vano della loro matrice, dentro la quale son racchiusi in alcune caselle, che separano l'uno dall'altro seme con sottilissime membrane. Questi semi, siccome ancora la loro matrice, al gusto si sentono aromatici ec.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 417: Fu accolto da gran numero di nobili della provincia di Piccardia, e per sua sicurezza condotto in Perona, matrice originaria della lega.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 11: Del danaio, che 'n virtù di cambio onesto In merce si trasforma, onde le merci Hanno del pregio lor norma e matrice.
Esempio: Pallav. Tratt. div. 57: Aristotile ebbe questa principal eccellenza sopra tutti gli altri maestri dell'umano sapere, che trasse i discorsi dalla cagion finale la quale è la più nobile, come l'ottima, ed anche la prima, come matrice dell'efficiente.
Definiz: § III. E Term. dei Mineralogisti. Riferito a cristalli naturali, a pietre preziose, e ad altri minerali, vale Quella materia dove stanno rinchiusi, o dove anche talvolta si trovano sparsi qua e là, essi minerali. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 126: Io ne ho avuti assai de' pezzi (di cristallo di rocca) con esso la miniera a cui erano affissi, e ne considerava il quasi germogliar che facevano fuori di quella loro matrice, disordinatamente; ma i maggiori.... tutti piantati in essa, ch'era una quasi gromma più torbida che i suoi cristalli.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 48: Tutto ciò che riempie questo gradino più basso è la preziosità delle gemme, tutte quante se ne trovano al mondo, e staccate e tratte fuori delle loro matrici di sasso..., e qui riposte in luogo distinto dalle custodie delle lor matrici medesime, che sono collocate nel gradino che ne viene.
Esempio: E Bellin. Disc. Anat. 2, 49: Negli ordini che seguon di sopra sono i cristalli naturali, fuori delle matrici o degli uteri loro, che son pure di sasso anch'essi.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 353: Credo che il descritto zolfo minerale si chiami nero, perchè nella di lui matrice predomina il colore cenerino o piombato, e non il bianco e giallognolo.
Esempio: E Targ. Viagg. 4, 476: Tal sorta di pietra, insieme con tutte l'altre petrificazioni che l'accompagnano, non sono mai matrice di miniere d'oro.
Esempio: E Targ. Viagg. 4, 477: La rena costituente l'ammasso delle colline, depositato addosso alle pendici del monte primitivo, non pare matrice proporzionata di miniera d'oro obrizzo.
Esempio: E Targ. Viagg. 6, 259: Il cinabro si cavava collo stritolare la matrice e poi lavarla.
Definiz: § IV. E parlandosi di animali, vale, conforme a proprietà latina, Femmina destinata alla riproduzione della razza, che comunemente dicesi Madre. –
Esempio: Vallisn. Op. 1, 60: Che le maggiori (vespe) sieno femmine, lo mostrò Aristotele.... quando disse, che la vespa matrice erat latior, ponderosior et crassior.... È ben poi vero che fece la matrice delle vespe come una bestiuola, da sè onorata col titolo di duce o capitana e guida, della di cui sorta pure ne descrisse due maniere, cioè la matrice e l'operaria.
Definiz: § V. Per lo stesso che Madre del vino o dell'aceto. –
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 297: Nei vasi dove l'aceto si forma e si conserva, si trova un deposito che ha l'aspetto gelatinoso, quasi di una membrana, che si chiama comunemente matrice o madre d'aceto.
Definiz: § VI. Aggiunto di chiesa, vale Principale rispetto ad altre; e serve particolarmente a denotare così La cattedrale rispetto alle altre chiese urbane e suburbane, come La pieve rispetto alle parrocchie da essa dipendenti; ed è usato anche assolutam. per Chiesa matrice. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 722: Se si dovesse concedere a' vescovi podestà di trasportare nelle chiese matrici i beneficj e le cappelle tratte a ruina dal tempo, che per la povertà non potevano ripararsi.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 60: Fu ordinato che s'ergessero novelle parrocchie...; e fra l'une e l'altre si dividesse il distretto, con provvedere a' nuovi curati di rendite a sofficienza, sottraendole a quelle della chiesa matrice.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 2, 26: Quando questa qualità (di chiesa collegiata) vi sia, cagiona una certa preminenza sopra l'altre chiese non collegiate, ancorchè siano parocchiali e più antiche, anzi benchè facessero figura di matrici.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 13, 1, 85: Conforme.... insegna la pratica in quella parte della Puglia la quale si dice Terra di Bari, nel Priorato della chiesa collegiata di S. Nicolò dentro l'istessa città di Bari, e nell'arcipretato dell'unica collegiata e matrice d'Altamura.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 47: Il castello (di Montieri)..., dentro al quale è la chiesa matrice con titolo d'arcipretura, era circondato ec.
Esempio: E Targ. Viagg. 4, 399: Fin dal 1070 la chiesa matrice (di Guardistallo) aveva il titolo di pieve, poi fin dal 1436 aveva quello di prepositura.
Esempio: E Targ. Viagg. 5, 340: La più ragguardevole fabbrica.... che sia in Barga.... è la chiesa matrice collegiata col titolo di prepositura, e volgarmente di duomo.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 79: Dentro la qual confinazione sono comprese num. 7000 e più anime raccomandate a sette parrocchie, delle quali è la matrice la chiesa arcipretura collegiata dentro la terra (di Fucecchio).
Definiz: § VII. Nell'arte dei Tessitori, è nome dato a due lastre di ferro, uguali l'una all'altra e fornite di buchi, tramezzo alle quali, sopra un tavolone, si mette la striscia di cartone da bucarsi secondo il disegno che deve avere il tessuto.
Definiz: § VIII. Term. dei Tipografi e dei Fonditori. Matrici si dicono le Impronte metalliche dei caratteri, su cui si fondono i punzoni; ed altresì quella specie di Cartoncini fatti di più fogli di varia qualità posti e impastati l'uno su l'altro, nei quali, pressati su la composizione tipografica, pagina per pagina, rimane l'impronta cava di essa, che poi si riempie col metallo liquefatto, formando così le lastre metalliche per uso della stereotipia.
Definiz: § IX. Si usò a denotare Quel libro dove il notaro registra tutti i suoi atti o rogiti, Protocollo. –
Esempio: Legg. Band. C. 12, 239: Nel rogare qual si voglia publico instrumento, sia obligato ogni notaro, oltre alle solennità legali e statutarie, quali si lassano nell'essere loro, scrivere detti instrumenti nelle matrici (chè così si chiamano le scritture prime, dove al netto si scrivono li contratti ed altri roghi, poi che le parti e chi fa detti atti gli ha per assoluti ed approvati) in bona ed intelligibile lettera.
Definiz: § X. Dicesi di quella parte d'un registro, o libro di mandati, di ricevute, o simili, dalla quale si stacca la ricevuta o altro documento, conservandone in quella identico, o sommario, riscontro. Onde quel registro o libro dicesi A madre e figlia.