Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CIPOLLATA.
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CIPOLLATA.
Definiz: Sost. femm. Vivanda fatta di cipolle e di zucche tritate. –
Esempio: Bellinc. Rim. 51: Veggio in stufa star la cipollata.
Esempio: Allor. A. Cap. 323: Uccèllimi a sua posta la brigata, Chè le cipolle sono in casa loro, Quand'elle sono acconce in cipollata.
Definiz: § I. E figuratam. trovasi detto per Opera d'arte malamente fatta, e di niun pregio. –
Esempio: Cellin. Vit. 123: Io andai a lui senza l'opera. Giunto che io fui, questo Cardinale subito mi disse: Dov'è questa tua cipollata? ha' la tu finita? Al quale io risposi:... Io la mia cipollata non ho finita.
Esempio: E Cellin. Vit. 125: E giunto a lui, pose alla mia opera nome una cipollata.
Definiz: § II. Si usò anche per Baia insulsa, Discorso senza costrutto, Chiacchiera. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 347: E chi ha detto cotesta bella cipollata alla tua padrona?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 303: Io non so tante cipollate; spacciati, Ch'io ho altro che fare.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 9: Le cirimonie e l'altre cose vane Sparse e disperse, e alfin mal capitate, Libero l'uom, che faccende ha, rimane Da tanti prostennossi e cipollate.
Esempio: Salvett. Rim. burl. 233: Io non so con che faccia voi troviate Codeste cipollate.