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Dizion. 4° Ed. .
PULEGGIO
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PULEGGIO.
Definiz: | Spezie d'erba odorosa, che nasce negli acquitrini, di cui v. il Mattiol. . Lat.
pulegium. Gr. γλήχων. |
Esempio: | Cr. 6. 97. 1. Il puleggio è caldo, e secco nel terzo grado; cogliesi nel tempo, che
e' fiorisce, e seccasi all'ombra, e serbasi per un anno. |
Esempio: | Arrigh. 60. Il pepe è più nobile del puleggio, e più vile appresso gl'Indi.
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Definiz: | §. Oggi si prende anche in signific. di Pileggio; onde Pigliar puleggio, o il puleggio, che vale
Partirsi. Lat. abire, discedere. Gr. ἀπιέναι. |
Esempio: | Morg. 27. 261. E non poteva ignun pigliar puleggio. |
Esempio: | Ambr. Furt. 5. 12. Il meglio fia, ch'io mi pigli puleggio. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 4. 112. Ella gli trasse così per motteggio Un certo manrovescio
sottomano, Mentre e' pigliava col destrier puleggio. |
Esempio: | Malm. 1. 80. Il pigliarsene subito il puleggio Un zucchero ne parve di tre cotte.
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Definiz: | §. II. Dar puleggio, vale Dar licenza di partire, Mandar via. Lat. depellere, abiicere. Gr. ἀπελαύειν. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 2. 2. Saravvi alcun di loro, Ch'essendo or or per dar puleggio
all'alma, Parrágli esser guarito (quì figuratam.) |
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